Lasciatomi alle spalle l’aeroporto di Faro dove un breve volo della TAP faccio rotta verso Vilamoura centro turistico dell’Algarve, la parte più a sud del Portogallo, molto apprezzata per il suo dolce clima. Vilamoura offre una varietà di svaghi, ma io mi trovo da queste parti soprattutto per i suoi 6 campi da golf a non più di 15 minuti di auto dal centro di questa graziosa località.
Lungo la strada non si possono ignorare i segni di un recente sviluppo, le costruzioni, che ospitano negozi ed attività legate prevalentemente al turismo, sono moderne e dimostrano come il golf turistico possa essere una preziosa risorsa per quelle terre che, perduto per loro sfortuna o fortuna il treno dello sviluppo industriale, possono grazie alle favorevoli condizioni climatiche creare crescita ed occupazione investendo sulla passione di molti, che come me, vanno cercando divertimento e relax tra green e fairway.
Situata sulle rive dell’Atlantico, con i suoi 300 giorni di sole all’anno, l’Algarve fu apprezzata già dai romani che, nel primo secolo dopo Cristo, qui si stabilirono dedicandosi prevalentemente alla produzione dell’olio d’oliva ed alla pesca.
A Vilamoura le rovine di un’antica villa, con annesso un vasto spazio dedicato alle terme, ed una collezione di vasi ed artefatti conservati al museo “Cerro da Vila” testimoniano la loro passata presenza. Successivamente le invasioni di visigoti ed arabi influenzarono cultura, linguaggio gastronomia ed architettura di questa zona del Portogallo.
Vilamoura si presenta oggi come una moderna cittadina balneare, la lunghissima spiaggia sabbiosa guarda l’oceano invitando a piacevoli passeggiate, il porto turistico capace di 1000 ormeggi è costantemente trafficato da imbarcazioni di ogni dimensione, alcune delle quali raggiungono i 40 metri di lunghezza. Le costruzioni tutt’intorno sono eleganti e colorate, non mancano inoltre le occasioni di fare shopping tra i negozi che propongono anche firme di prestigio internazionale. La vita notturna è vivace ma non chiassosa, i ristoranti sono piccoli ed accoglienti, nei moltissimi pub frequentati da turisti provenienti da tutta Europa, in particolare inglesi ed irlandesi si respira un aria internazionale, le discoteche sono alla moda e non troppo rumorose.
Gli amanti dell’adrenalina possono mettere alla prova i loro nervi prima che sui tappeti verdi del golf su quelli di uno dei casinò più grandi del Portogallo che propone tra l’altro tutte le sere spettacoli di intrattenimento e concerti dal vivo.
Per chi è attento a bellezza e benessere, è stato inaugurato di recente “The Lake” un resort 5 stelle dotato di una spa veramente innovativa, al suo interno oltre alle tradizionali sauna e bagno turco, vengono offerti tutti i trattamenti con acqua di mare e le terapie rilassanti basate sugli aromi ed i colori, tra le curiosità una macchina che riproduce l’habitat del grembo materno. Le sale massaggio richiamano paesi lontani e ad ogni trattamento estetico viene associata l’atmosfera del continente di provenienza con arredi e strumenti originali.
A Vilamoura il golfista si sente a proprio agio, sotto un sole splendente accarezzato da una piacevole brezza oceanica potrà misurarsi con 6 percorsi impegnativi ma divertenti e mai faticosi. The Old Corse realizzato nel 1969 da Frank Pennink e ammodernato nel 1997, inserito da Golf Digest nella classifica dei primi 100 percorsi al mondo, un 18 buche di 6254 metri par 73, con pochi piccoli ma insidiosissimi bunkers, che si snoda all’interno di un meraviglioso parco di pini marittimi.
Il Pinhal terminato nel 1976 e disegnato dallo stesso Pennink in collaborazione con Robert Trent Jones, vanta uno dei sistemi d’irrigazione più moderni d’europa che consente risparmio d’acqua ed energia. E’ un 18 buche di 6353 metri par 72 dai fairway ondulati, costeggiati da palme e alberi di mandorlo, i green sono veloci e lunghezza e accuratezza sono indispensabili, per ottenere uno score soddisfacente.
Il Laguna dell’Architetto Joseph Lee 18 buche di 6133 metri par 72, con ben (il nome è decisamente appropriato) 11 buche interessate da ostacoli d’acqua, abitati da diversi tipi di uccelli tra cui alcuni splendidi aironi. Un campo che mette alla prova la precisione dei golfisti di ogni livello. Di stile tipicamente americano il Laguna essendo poco alberato è sovente attraversato da un leggero vento oceanico che rende il gioco ulteriormente avvincente.Il Millenium progettato con la supervisione di Martin Hawtree divide la grande, ma elegante e non mastodontica, Club house con il Laguna del quale è un naturale prolungamento pur avendo caratteristiche completamente diverse, sono infatti quasi assenti gli ostacoli d’acqua caratteristica principale del primo.
Il Millenium 18 buche di 6143 metri par 72 affida ai suoi ondulati fairways, agli insidiosi bunkers ed ai grandi green le proprie difese dall’attacco dei golfisti.Il Vila Sol 27 buche disegnate da Donald Steel sede nel 1992 e 1993 dell’Open di Portogallo, è stato realizzato in tre percorsi di 9 buche di differente difficoltà Prime, Challenge e Prestige. Il championship course è un par 72 di 6320 metri con una manutenzione impeccabile veramente degna di un Open.
Il fiore all’occhiello di Vilamoura è il Victoria Golf Course, aperto nella primavera del 2004 questo par 72 di 6530 metri è stato progettato da Arnold Palmer. Costruito su un area collinare di 90 ettari tra mandorli, ulivi e ed alberi di fico è un percorso spettacolare considerato uno dei migliori d’europa. Da diversi tee di partenza lo sguardo può spaziare fino all’oceano circostante ed ammirare la rete di ben 22 laghi che si intrecciano con le 18 buche da campionato impegnative e divertenti.
Il Victoria è stato sede del World Golf Championship la gara a coppie che ha visto tra i vincitori campioni come Wood e Duvall, Goosen e Els e gli inglesi Donald e Casey.
A Vilamoura il golf è di casa, come sono di casa i golfisti inglesi che rappresentano il maggior numero di presenze in questa zona, al punto da influenzare positivamente anche l’etichetta del posto, certi golfisti nostrani avrebbero sicuramente vita difficile qui, l’abbigliamento deve rispecchiare la tradizione, pantaloni sotto al ginocchio e maglia rigorosamente polo, ho visto personalmente consigliare ad un signore che si era presentato con una bella maglia girocollo stile Tiger Wood, di cambiarla o non gli avrebbero consentito di entrare in campo.
Se decideste, quindi, di pagare uno dei circa 300.000 green fees che annualmente vengono riscossi dai 6 Golf Clubs di cui vi ho scritto, siete avvisati, abbigliamento tradizionale e come sempre riparare le zolle e sollevare i pitchmarks.
Info: Ufficio Turistico del Portogallo a Milano 02/78.45.73 o 02/72.59.28