Roma! La caput mundi della storia romana con 2.800 anni alle spalle, della Dolce vita di Fellini e di Vacanze Romane con la divina Audrey Hepburn e Gregory Peck, la città fulcro della nostra politica, dell’industria e delle telecomunicazioni, la città che ospita la sede di una delle religioni più importanti del mondo; ma anche la città dei grandi artisti dell’arte come Raffaello, Michelangelo, il Guercino, il Pinturicchio, Giotto solo per citarne alcuni.
Quello che spinge a fare un salto a Roma è un motivo unico quanto raro: una città sintesi della stratificazione di tutte le epoche precedenti, di tante vite vissute. Una moderna metropoli che ogni giorno vive a contatto con la sua storia, i suoi monumenti, il suo fasto e le sue vestigia. Può vantare della presenza di tre poli universitari pubblici (La sapienza, Tor Vergata e Roma3) insieme a dieci di carattere privato.
Le prime impressioni: la grande metropoli
Si parte il sabato mattina. Il treno fa capolinea nell’ormai favolosa stazione Termini alle otto. Dopo i lavori di ristrutturazione degli ultimi anni, più che una stazione ferroviaria sembra esser diventata un aeroporto: i vetri a specchio nella facciata, le scale mobili che si intrecciano da un piano all’altro, gli “Inbox” dove poter effettuare acquisti di abbigliamento maschile e femminile, i punti vendita della Nike e della Benetton dove poter effettuare forse gli acquisti dell’ultimo minuto per i turisti ritardatari.
Fuori si respira l’aria pesante di una metropoli dinamica e importante. A pensarci bene è anche una città cosmopolita da sempre: è meta importante di correnti migratorie provenienti dal resto d’Italia e dall’estero.
Il tempo sembra favorevole anche perché questa città gode di un clima nettamente mediterraneo per gran parte dell’anno. Nelle vicinanze della stazione e della metropolitana si percepisce la sensazione di tenere bene in vista borsa e bagagli. Purtroppo la difficoltà di integrare in maniera globale gli enormi flussi migratori dentro il suo tessuto sociale hanno portato ad un livello di criminalità medio – alto. Ma non sarà questo a fermare il percorso e neanche il fattore traffico che a Roma sembra veramente un problema quotidiano di grandi dimensioni. E’ per questo che la maggior parte dei cittadini romani opta per uno dei mezzi più veloci, economici e affascinanti per eccellenza: la metropolitana.
A Roma sono presenti due linee, la A e la B, che ricoprono gran parte della città. Il biglietto al costo di 1 euro è acquistabile in tutte le edicole e tabaccherie, valido per 75 minuti, fa viaggiare all’interno delle linee A e B ma anche in autobus, tram e filobus.
Deposito le valigie al Bed & Breakfast “L’incanto di Roma”in via Collina nei pressi di via Veneto, facilmente raggiungibile in breve tempo da ogni angolo della città attraverso la metropolitana (fermata Barberini-Trevi, fermata Repubblica). L’ appartamento si trova in un palazzo dell’ 800, dotato di ascensore, in una zona signorile e sicura, ricca di negozi, ottimi ristoranti, pub, cinema e locali caratteristici. Il mio occhio è caduto subito sull’inconfondibile letto in ferro battuto con materasso ortopedico, nel comodo armadio e alla scrivania tutto in arte povera. Le camere sono tutte eleganti e curate nei particolari, pulite e sicure. Inoltre, ogni camera è dotata di TV a colori. Il costo di quattro camere singole varia dai 40,00€ ai 50,00€ con incluso il servizio di pulizia e cambio biancheria.
“L’incanto di Roma” offre anche uno studio dove è possibile utilizzare il computer con collegamento internet e per chi ama leggere viene messa a disposizione una ricca biblioteca. Che gran comodità! E’ possibile effettuare la prenotazione sul sito internet compilando il form.
Tra un castello, una villa, piazze e scalinate storiche
Di sicuro in un w/e non si riesce a carpire tutto di questa magnifica città. E’ inevitabile tagliare fuori qualcosa. Mi prefiggo un breve itinerario: da Castel S. Angelo a ponte Milvio, da Villa Borghese fino al Pincio, da Piazza del Popolo per poi dirigermi su via del Corso e sbucare su Piazza di Spagna. E’ d’obbligo una scappata al Colosseo, al Campidoglio, all’altare della Patria e alla città del Vaticano. Ciliegina sulla torta? Il museo delle cere: da non perdere!
Da ponte Milvio, ultimamente ancora più noto per i lucchetti degli innamorati, Castel S. Angelo si presenta con tutta la sua imponenza. La sua forma circolare, il colore della sua struttura erosa dal tempo lo rende ancora più affascinante. In cima l’angelo sembra vegliare l’intera città. All’interno il Museo Nazionale di Castel S.Angelo in cui sono esposte delle raccolte di ceramiche, armi antiche, arredi e dipinti rinascimentali e dove periodicamente vengono allestite mostre tematiche. Sono inoltre visitabili la prigione e le numerose sale ricche di decorazioni. Il costo per l’ingresso è di 5 euro.
Cambio di percorso. Villa Borghese, il Pincio, piazza del Popolo, via del Corso e Piazza di Spagna. Nelle strade si incrociano gli sguardi di tanti occhi con tagli diversi e di tante persone che parlano lingue diverse ma soprattutto dei suoi abitanti: i romani. Parlano il romanesco, uno dei dialetti più antichi e apprezzati al mondo. E’ così fresco e vivace, aspetti di cui i romani vanno tanto fieri. Alla mente mi tornano grandi attori come Alberto Sordi, Gigi Proietti, Enrico Montesano e Carlo Verdone che hanno basato la loro carriera sulla peculiarità del loro dialetto.
Tra un caffè e un gelato arrivo all’ incantevole Villa Borghese. Il primo impatto è una sensazione di serenità: viali costeggiati da magnolie, fontane da sogno, laghetti forse visti nei libri delle favole e pattinatori,skaters ma anche ciclisti che si godono un momento di relax.
Un luogo di cultura e di tempo libero, ricca di iniziative naturalistiche, culturali e di intrattenimento. Al suo interno ospita il Parco dei Daini e il Belvedere del Pincio, la Casa del Cinema, la ludoteca, il Museo Carlo Bilotti e la Casina Valadier, il Silvano Toti Globe Theatre, il Cinema dei Piccoli, più la presenza dei musei storici quali la Galleria della Famiglia Borghese, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, il Museo Pietro Canonica, il Museo Etrusco di Villa Giulia e il Museo Civico di Zoologia e l’istituto culturale dell’Accademia di Francia.
Arrivo al Pincio. Mi trovo davanti un’ampia distesa, rialzata rispetto la città, che pone davanti una vista indefinibile: una panoramica sul Vaticano e su Monte Mario. Quasi incredula decido di scendere dal Pincio per arrivare all’adiacente piazza del Popolo. L’ampia piazza si presenta maestosa e al centro ospita una splendida fontana. Ogni giorno ospita tante persone e anche personaggi bizzarri: non c’è da stupirsi se farà capolino un mimo dipinto completamente d’oro immobile con macchina da presa annessa.
Il famoso Bar Canova a piazza del Popolo per un tè è l’ideale, l’eleganza e la gentilezza dei suoi baristi lo fa distinguere. Qui hanno fatto visita, e lo fanno tutti i giorni, personaggi famosissimi. Per i paparazzi è un must.
L’angolo dello shopping
Quasi per caso il mimo orienta la sua posizione verso via del Corso sulla quale sono distribuiti numerosi negozi di abbigliamento e di altri generi. Poco più in là via Condotti, famosa in tutto il mondo per gli ateliers delle griffes più famose, è luogo tra i preferiti dagli stranieri per gli acquisti romani, ospita tra le firme l’atelier di Giorgio Armani, Valentino, Trussardi. Un consiglio? Vale veramente la pena spendere una minima parte dei propri risparmi per un vestito di lusso in uno di questi negozi. Tornerete a casa più che soddisfatti.
Punto d’incontro storico l’Antico Caffè Greco, situato subìto sulla destra provenendo dalla piazza, ottimo anche solo per un succo di frutta. Nel bel mezzo della passeggiata grande sorpresa: piazza di Spagna con la Barcaccia. Subito alla mente mi ritornano le grandi sfilate che vedevo in tv da piccola, e salendo la scalinata di Trinità dei monti, quasi stupidamente, rifletto sul fatto che quegli stessi scalini sono stati calcati dalle grandi top model e dai grandi attori protagonisti di film prestigiosissimi.
Una cena con i piatti tipici della capitale
E’ arrivata l’ora di cena. Sosta alla Trattoria Cecio MMVII in via Principe Amedeo. Qui si possono gustare i tipici piatti della tradizione romana: Bucatini all’amatricana, Tonnarelli cacio e pepe, Spaghetti alla carbonara, Abbacchio alla romana, Coda alla vaccinara, Porchetta di Ariccia, Trippa alla romana, Coratella di abbacchio con carciofi e Saltinbocca alla Romana. Mediamente si possono spendere dai 13 ai 25 euro. E per un after dinner cool tutti al Take it Easy cafè nei pressi di piazza Navona; ideale per gustare ottimi cocktlail, vini selezionati, birre alla spina e tanto altro ancora fino alle due del mattino. Niente paura per gli affamati dello spuntino di mezzanotte. La cucina rimane, infatti, aperta fino alle 01:30. Il binomio vincente del locale è la fusione tra antico e moderno creato dalla magica matita di uno dei più noti ed attuali architetti contemporanei: arredi moderni ed originali immersi in una struttura che mette in mostra l’antica Roma.
Dall’antico Colosseo al Museo delle Cere
La mattina dopo il percorso prosegue e inizia subito dal Colosseo e dai “centurioni romani” che si offrono per una foto ricordo. Nei paraggi c’è la presenza di un Museo delle Cere. Mi dirigo verso il museo che si trova in via SS Apostoli 67. Lo raggiungo prendendo la metro linea B e scendendo alla fermata Colosseo. Colgo l’occasione per farmi a piedi Piazza Venezia per ammirare l’altare della Patria; simbolo non solo della capitale ma anche dell’intera nazione. E subito una riflessione: quanta storia racchiude questa città! Girando a destra mi trovo davanti al museo. All’ingresso vengo accolta dalla statua di Totò. Pago il biglietto con 5 euro e cerco di godermi le cinque sale tematiche che custodiscono le statue di cera di un’ottantina di personaggi tra cui: Stalin, Lenin, Roosvelt, Michelangelo, Leonardo da Vinci, Wagner, Napoleone ma anche Biancaneve e i sette nani, la Bella addormentata nel bosco, Alberto Sordi e i due pilastri del calcio capitolino Totti e Nesta.
Il Campidoglio, l’altare della patria e la Città del Vaticano
La successiva e fantastica tappa al Campidoglio rievocava un’atmosfera quasi surreale e alla sede del Vaticano a S. Pietro. E’ quasi buffo pensare che solo una linea gialla dipinta sull’asfalto delimita i confini tra uno stato all’altro. Il cupolone, con il contrasto dell’effetto delle luci del cielo caratterizzato da nuvole e raggi di sole, sembrava staccarsi dal paesaggio. Le colonne che incorniciano la chiesa sono imponenti e un silenzio reale e naturale padroneggia nel complesso. Imperdibile non ammirare la creazione all’interno della Cappella Sistina.
L’incombenza di controllare la posta elettronica e la curiosità del momento mi porta alla biblioteca dell’Università la Sapienza: un luogo di supporto informativo e cognitivo alla didattica e alla ricerca. Non a caso un ruolo molto importante hanno i servizi digitali, virtuali e interattivi. Per qualsiasi ricerca è concesso l’accesso ad una pluralità di basi di dati, riviste, testi e manuali elettronici, oltre che al prestito interbibliotecario.
Il sabato sera al Ristotheatre per musica e ballo dal vivo
L’incognita del sabato sera è subito risolta verso il Centrale Ristotheatre nei pressi di piazza Venezia. All’interno del precedente Teatro Centrale si propongono spettacoli di musica dal vivo, varietà e cabaret. Un ristorante che offre cena e spettacolo dove poter gustare i sapori della tradizione avvolti nella magica atmosfera del varietà. La magia delle luci soffuse color pastello rapiscono all’impatto. Per cogliere l’occasione di rivivere la storia italiana attraverso la musica ed i colori unici della nostra terra. La cucina è ottima.
Si può scegliere tra due spettacoli: il capriccio e il sabato del centrale. I ballerini, i cantanti e i suonatori si esibiscono rigorosamente dal vivo. Lo spettacolo è veramente imperdibile e inizia dalle 19:30 fino alle 02:00. L’ingresso varia dai 35 euro con cena e spettacolo e 12 euro con buffet. Inoltre, per chi vuole solo bere qualcosa e rilassarsi con il suono della musica lounge è presente il wine-bar nelle immediate vicinanze. Il lunedì mattina coincide con il momento della partenza.
Le ultime cose da fare necessariamente…
Prima di andare via una monetina a Fontana di Trevi con l’augurio che i miei occhi possano ammirare ancora questa città e una scappata al mercatino dell’usato di Portaportese per gli ultimi acquisti vintage. Sul treno verso il ritorno sento ancora le ultime impressioni che l’eterna città mi ha dato. La grande quantità di monumenti e di stili architettonici fa di Roma il museo a cielo aperto degli ultimi 3000 anni di storia ed arte dell’Occidente alla portata del mondo.
E come dice un noto proverbio: Chi va a Roma un po’ romano ci diventa!