Si sente spesso parlare di sport estremi, e per l’immagine che ha, il golf certamente non viene mai citato tra questi, giustamente pensiamo noi, anche se qualche architetto ha disegnato buche nei posti più impensati, ad esempio il campo più basso rispetto al livello del mare si trova nel Death Valley National Park in California, è il percorso del Furnace Creek Ranch Golf Club, qui si può cercare di imbucare ben 65 metri sotto la linea di galleggiamento di qualsiasi natante, roba da fare invidia ad un esperto subacqueo.
Ma la voglia di golf non solo ha conquistato le profondità terrestri, ma ha scalato anche le cime più alte, basti pensare che il campo più alto del mondo si trovava in Perù a 4370 metri di altitudine, il Tucu Golf Club, che ebbe però vita breve, la manutenzione a quella altezza era complicata e la stagione di gioco decisamente corta, per non parlare del vento che rendeva il volo delle palle a dir poco imprevedibile.
Oggi il campo più alto al mondo si trova in Bolivia ed è il Golf Club La Paz situato a 3282 metri, una bella altitudine anche per gli amanti della montagna, tanto che ai golfisti stranieri viene consigliato di trascorrere un periodo in loco per acclimatarsi prima di affrontare questi fairway più adatti agli amanti del trekking che a quelli del putter. Ma tornando al golf in Italia, a Riva di Tures in Sud Tirolo vi è una simpatica manifestazione che può fare pensare al golf “estremo”: si tratta del Sudtirol Winter Golf Challenge che si svolge verso la fine di febbraio.
Siamo nel cuore della valle Aurina, a 1500 metri di altitudine fra bellissime piste di fondo, paesaggi incantati e montagne innevate. E’ qui sulla neve che viene preparato un singolare percorso a 9 buche par 30.
I golfisti giocano utilizzando palline colorate e cercano di indirizzare il primo colpo verso i fairway ed i green, in questo caso chiamati giustamente white, di neve battuta, in soccorso ai giocatori meno precisi la regola locale prevede che la neve non battuta venga considerata ostacolo d’acqua, dato che le palle uscite dai fairway sono difficilmente recuperabili se non si è forniti di ciaspole, nella neve fresca si affonda facilmente oltre il ginocchio e questo aggiunge un ulteriore nota spiritosa alla manifestazione perché come ben sappiamo alcuni golfisti tenterebbero di recuperare la propria palla anche se finisse all’interno di una gabbia di leoni, per cui più di una volta si è dovuto assistere a “cordate” di giocatori intenti recuperare qualche collega affondato nella neve.
La gara è comunque intrigante e divertente, si tratta di 18 buche formula stableford da giocarsi con cinque ferri più un putter. La palla quando in fairway può essere sempre supportata dal tee , mentre come già detto va droppata con penalità se finisce fuori dalle piste battute. Particolarissimi anche i white dove è concesso ripianare la linea del putt con particolari attrezzi, il che ricorda un poco la pratica utilizzata nel curling, lo sport reso famoso dalle ultime Olimpiadi invernali di Torino.
Questo strano metodo eseguito con grande scrupolo dai più, rende ancora più curioso lo spettacolo. Due le giornate di gara, la prima ad invito, che ha vede sempre tra i giocatori anche alcuni campioni dello sport.
In passato vi hanno partecipato Rainer Bonhof campione del mondo di calcio con la Germania nel 1974, Sven Ottke più volte campione del mondo di pugilato nella categoria supermedi e vari discesisti come Much Mair e Kurt Ladstatter, tra le ladies la medaglia d’oro di discesa libera e campionessa del mondo 1976 Rosi Mittermair e la pilota di rally specialista delle gare nel deserto Prisca Taruffi.
La seconda giornata è riservata alla partecipazione di appassionati golfisti curiosi di provare l’emozione di uno swing sulla neve.
La divertente manifestazione che verrà riproposta ogni anno vanta un record da guinnes dei primati, il bianco campo da golf di Riva di Tures è sicuramente il meno duraturo mai realizzato, ed i partecipanti potranno inserire nella loro collezione di green fee un vero pezzo raro.
Foto: Davide Da Ponte