2008-3-96-01

Un sorriso per farsi perdonare

«Dieci anni fa eravamo all’Hotel De Paris a Montecarlo. C’era una cena con Sofia Loren ed un’intera corte di nobili. La tavolata era lunghissima, apparecchiata con stile impeccabile ed in centro c’erano delle meravigliose decorazioni.

Sofia se ne era innamorata perdutamente. Lei è veramente un personaggio e mi disse: “Come posso fare, vorrei averle sulla mia tavola di Ginevra?”. Io le risposi quasi per ridere: “Te le prendi e te le porti via. Non troverai chi te le farà uguali. Non ti resta altro da fare”. Sofia alla fine non avrebbe mai osato e allora l’ho fatto io per lei.

C’era un sacco di gente, ma in particolare il maitre e lo staff  intero, tutti impettitti nella loro divisa che mi guardavano armeggiare. Il caposala mi chiese anche spiegazioni: “Cosa fa dottor Baudo?”. Gli risposi: “Sono per la signora Loren. Guardi c’è un fatto personale dietro”, ma scuoteva la testa e insisteva “Le sembra il caso?”. Sono uscito come un ladro, con questo meraviglioso enorme “centrotavola” sotto il braccio. Li ho spiazzati perché “rubavo alla luce del sole”. Io sudavo ed ero tutto rosso, ma l’ho fatto per accontentare Sofia. Sono stato una specie di pazzo, ma nessuno ha avuto il coraggio di fermarmi. Certo ho fatto una brutta figuraccia. Ora è in casa di Sofia a Ginevra».

Pippo Baudo