«Sono stata inviata con Quelli del Calcio a Kiruna in Lapponia, oltre il Circolo Polare Artico in Svezia. Consiglio di andarci almeno una volta perchè il paesaggio merita. Io sono stata ospite di un bellissimo albergo di ghiaccio, che ogni anno ad agosto viene disfatto e rifatto l’anno dopo, non solo per il cambio di temperatura che lo farebbe soltanto sciogliere un poco, ma soprattutto per l’usura, e pare sia più facile rifarlo daccapo. Ogni volta lo fanno più grande perché ricevono sempre più richieste.
E’ in riva al lago e i blocchi di ghiaccio li prendono direttamente da lì. Non ci sono controindicazioni e ci si può andare a qualsiasi età ed è un’esperienza bellissima. Dentro l’albergo ovviamente si gela, ma ci sono gli abiti apposta per vivere almeno una notte. Se hai una camera prenotata ti viene fornita una sorta di tuta termica, altrimenti, se sei soltanto lì per curiosare devi comprarla per ripararti dal freddo.
E’ tutto di ghiaccio, dalle sedie, al tavolo, al letto. Ad esempio, quando al mattino vengono a rifare i letti arrivano con una carriola di neve fresca, con la vanga la buttano sopra e la spalmano a modo. Sul tavolo ci sono pernici e galli cedrone scolpiti, alcuni dei loro simboli. Alla parete dove riflette il sole c’è un’immagine della Madonna bellissima.
Là hanno una grande manualità, intagliano il legno da sempre e hanno sfruttato questa arte per fare queste sculture nell’hotel, con la differenza che le fanno in ghiaccio. Vengono adoperati molti giovani.
Se uno causa il freddo non resistesse, di fronte c’è un albergo bellissimo dove andare a dormire, o a fare una sauna per scaldarsi. Questo albergo dispone di un negozio ben fornito dove comprare tutto quanto. Anche questo onestamente è bellissimo ed io ho trovato superlativa la loro cucina. C’era ogni ben di Dio, dalla cacciagione al pesce marinato. E una loro specialità, un caviale dorato buonissimo.
Vale la pena di trascorrere almeno una notte. Io ci sono andata alla fine di aprile e non era completamente buio, quindi godevo anche di luce naturale, ma siccome c’era il disgelo ho dovuto comprarmi delle zatterone alte per evitare di camminare in mezzo all’acqua, perché le strade sembravano degli acquitrini. Il bar di ghiaccio è fornito di tutto, soprattutto di bevande per scaldarsi. I bicchieri sono singolari perché sono quadrati, inutile dirvi che sono anch’essi di ghiaccio. Per la loro forma è difficile berci perché rischi sempre di sbrodolarti, bisogna bere dall’angolino.
Poi, quando hai bevuto, c’è l’usanza di buttarli dietro le spalle esprimendo un desiderio. E così, dietro, via via che passano i clienti a bere, si forma una bella montagnola. Anche la sala pranzo è tutta di ghiaccio, ma il freddo, al riparo nelle tute termiche, non si sente granché. La reception ha davanti un enorme salone con un lampadario spettacolare in ghiaccio, ovviamente. Non si scivola soltanto perché ti danno le scarpe adatte.
Per andare a Kiruna, dopo essere arrivati in Svezia bisogna prendere un piccolo aereo. A Kiruna da visitare c’è anche una miniera di ferro molto caratteristica, perché è la più grande d’Europa. Là sotto troverete una galleria unica, di 80 km, dove passano come fossero in un’autostrada anche i camion. Fa molto effetto. Altra esperienza carina è quella di fare una gita sulla slitta trainata da renne. Mi hanno detto che anche in agosto è pieno di turisti. C’è un bel mercato di pesce, per noi insolito da vedere perchè molto molto fornito e tanti negozietti per chi ama lo shopping.
Come spiegavo l’hotel è sul lago, ma fortunatamente le pareti non sono trasparenti, lasciano l’effetto che lascia la nebbia e quindi non si vede oltre. C’è anche una chiesetta di ghiaccio dove battezzano e sposano. Per i più estremi. Mi faceva effetto perché nonostante il freddo le spose avevano abiti scollati e i tulle sembravano inamidati. Con la loro pelle così rosata sembravano delle belle mortadelle vestite a festa.
Mentre a soli 4 km ce n’è un’altra affrescata con colori forti, dove il rosso è predominante. Ci sono gli allevatori di renne che portano a fare le gite sul lago ghiacciato. I mesi ideali secondo me per andarci credo siano febbraio e marzo perché non fa freddissimo».
Orietta Berti