Provenza, terra di bellezze naturali che hanno ispirato per secoli pittori e scrittori di tutto il mondo. Una regione che si sviluppa tra le soleggiate e mondane spiagge della Costa Azzurra e le spettacolari Alpi Francesi in un dolce paesaggio collinare ricoperto da ulivi e vigneti tra i quali spuntano pittoreschi villaggi medioevali gelosamente conservati nella loro antica bellezza.
Le temperature, sempre miti rendono la Provenza un luogo ideale per il golf in tutte le stagioni, in gennaio nelle belle giornate si può giocare con 13° ed in agosto raramente si superano i 27° anche nelle ore più calde.
Siamo a Tourrettes un’affascinante località di questa regione a sud della Francia, a soli 20 minuti dall’aeroporto di Cannes. E’qui che incastonate tra queste incantevoli colline, in un’atmosfera di pace e tranquillità si sviluppano in perfetta armonia con il territorio le bellissime 36 buche del Domaine de Terre Blanche Golf Club.
Ad attenderci un lussuoso resort della catena “Four Seasons”, con 115 suites che si presentano come villette realizzate in stile provenzale, luminose ed elegantemente arredate sono di un caldo colore ocra con i tetti di tegole in terracotta. Dislocate sul fianco di una verdeggiante collina tra giardini e piante di lavanda, hanno tutte un terrazzo affacciato sul panorama circostante.
Opera dell’architetto tedesco Wolfang Neumayer, le suites sono accoglienti e dotate di tutte le comodità, il servizio è impeccabile con grande attenzione ai particolari, niente viene lasciato al caso, ed ogni sera viene recapitata, preziosa informazione per il golfista, la cartolina con il meteo, gli orari di levata e calata del sole e la temperatura prevista per il giorno successivo.
Sulla sommità della collina è stato dislocato il corpo principale dell’hotel, dall’ingresso si accede ad una vasta hall e quindi al bar da cui partono i corridoi verso i numerosi saloni riservati al relax, alla lettura o alle convention aziendali, perfettamente inserite tra gli arredi si possono ammirare opere di alcuni dei più interessanti artisti contemporanei provenzali e tedeschi.
Il ristorante diretto dallo chef Philippe Jourdin propone una raffinata cucina francese, la carta dei vini è degna della stella accreditata al ristorante dalla guida Michelin.
All’esterno un’ampia terrazza si affaccia su due grandi piscine riscaldate con vasca idromassaggio, nelle adiacenze del golf due campi da tennis illuminati e per gli amanti del benessere un centro fitness ben attrezzato ed una Spa che offre una vasta scelta di massaggi e trattamenti di bellezza.
Siamo all’interno della Tenuta di Terre Blanche a Pays de Fayence 270 ettari di boschi incontaminati di pini e querce centenarie, costellati di laghi, gole e vallate tra i quali l’architetto inglese Dave Thomas ha saputo inserire 36 buche che sembrano disegnate dalla natura stessa.
La club house, una moderna ed elegante costruzione a due piani domina il primo percorso a 18 buche “Le Riou”, all’ingresso la reception è circondata da un pro-shop di 130 mq con un buon assortimento di attrezzatura ed abbigliamento, attraversandolo si raggiungono gli spogliatoi. Ottimamente arredati hanno ampie superfici a specchio ed armadi in legno capienti e funzionali.
Il personale, squisitamente gentile, ci consegna con sollecitudine gli strokesaver dei percorsi ed uno dei tantissimi golf carts disponibili per i quali non è necessario l’uso della chiave.
Fin dai primi colpi di pratica si possono apprezzare l’organizzazione e l’ottima qualità della struttura, il driving range si sviluppa su ben cinque ettari ed ha 15 postazioni coperte. In ognuna di esse, una piramide formata da candide palline attende lo swing del golfista.
Nelle vicinanze una vasta area dedicata a pitching, chipping e gioco dal bunker permette di simulare ogni situazione potrà presentarsi in campo. Decidiamo di confrontarci con campo iniziando dal primo percorso, “Le Chateau” un par 72 di 6616 metri tra alberi di alto fusto ed ostacoli d’acqua che si susseguono buca dopo buca. Il giocatore ha sempre la sensazione di essere solo, la fitta vegetazione non consente la vista sulle altre buche del percorso mentre lo sguardo
può sempre raggiungere le colline circostanti, su cui svettano le torri ed i campanili dei suggestivi villaggi circondati dai campi di ulivi e dai vasti pascoli popolati prevalentemente da greggi di pecore.
La manutenzione è accurata, i tee di partenza sono larghi e la loro lunghezza consente di posizionare gli indicatori di partenza a diversa distanza per compiacere un principiante o impegnare un buon giocatore, i fairway sono ampi ed ondulati l’erba è compatta ed il ferro affonda con facilità sollevando zolle che rivelano un sottofondo realizzato a regola d’arte. Molti sono gli ostacoli d’acqua sempre in agguato pronti a regalare emozioni e colpi di penalità.
I bunker sono ampi e profondi anche lungo il percorso diventando ripidi ed insidiosi nelle adiacenze delle buche.
I green sono grandi e richiedono perizia nella lettura e molta attenzione, tutti molto mossi, sono velocissimi e non di rado una palla appena “toccata” passa la buca e rotola a distanze che a volte non consentono di chiudere con il colpo successivo.
Alcune buche de “Le Chateau” meritano una menzione particolare.
La sei un par 5 di 515 metri con una spettacolare vista sul castello che da il nome a questo percorso. Dopo il primo colpo il giocatore può scegliere di giocare sul fairway a sinistra lasciando al terzo colpo il compito di superare il grande lago che costeggia per ben 240 metri la buca e fronteggia completamente il green o tentare con un colpo più rischioso di centrare il fairway alla destra dell’acqua e attraversando un grazioso ponticello contare su un approccio meno impegnativo.
La dieci un par 4 di 406 metri dogleg a destra con due profondi bunker ed una grande quercia posizionata sulla destra del fairway ad attendere i driver poco precisi, ancora un lago poi segue il lato destro della buca pronto ad inghiottire le palle troppo corte al green o gli slice dei giocatori meno attenti. Superati questi ostacoli senza conseguenze 32 metri di green su due piani metteranno alla prova la vostra abilità sul putt.
La undici un par 5 di 486 metri, la non eccessiva lunghezza di questa buca può far pensare agli hcp bassi di avere buone opportunità di recuperare colpi, ma non sarà così semplice, un grande bunker restringe il fairway proprio sull’arrivo dei drive migliori, e nessuno dei colpi successivi potrà essere giocato con i piedi in piano, un ruscello roccioso attraversa completamente la buca e sul secondo colpo un bunker che pare una spiaggia romagnola consiglia prudenza anche ai giocatori più capaci.
La diciotto un par 4 di 406 metri ricavata tra due pareti rocciose che, se raggiunte da un colpo maldestro manderanno la vostra palla in un fitto bosco abitato dai cinghiali.
Un’esperienza di gioco veramente memorabile questo “Le Chateau” che vale, tutti i 17/20 di punteggio assegnatigli dalla più prestigiosa guida francese riservata ai campi da golf la “Peugeot” ed i 150 euro di green fee richiesti.
A completare l’itinerario golfistico le altre 18 buche de “Le Riou” par 72 di 6005 metri leggermente più corto e collinare rispetto al precedente, bunker, alberi e fairway naturalmente mossi caratterizzano questo percorso che impegna fin dalla buca uno un par 4 di 353 metri dogleg a sinistra con un albero dalla folta chioma che posizionato sul fairway rende delicato il colpo al green.
La nove, par 4 di 398 metri con un ruscello che attraversa la buca di fronte al green e formando una serie di graziose cascatelle si riversa nel lago che affianca la buca sul lato destro in tutta la sua lunghezza,
La sedici un corto par 4 di 300 metri con un fairway a cunette degno di una pista nera ed una vera linea Maginot di bunker a difesa di un green sul quale si possono perdere facilmente colpi.
La diciotto, par 5 di 450 metri con il fairway che corre tra una fila di ben sette bunker a sinistra ed un torrente che attraversa la buca davanti ai tee di partenza e ne segue tutto il lato destro, emissario di un lago che fiancheggia 32 metri di green. E’ di 150 euro il green fee richiesto per misurarsi con questo bel percorso che merita 16/20 sulla guida Peugeot.
Per chi desidera migliorare le proprie prestazioni al Terre Blanche Golf Club è presente una prestigiosa David Leadbetter golf academy che si avvale di un sistema già utilizzato da alcuni campioni del tour europeo e americano, il “Biomecaswing” un sistema di controllo dello swing computerizzato che consente attraverso un’analisi morfologica del giocatore di individuarne le caratteristiche fisiche e di sviluppare un allenamento muscolare specifico.
Il Biomecaswing Performance Center è diretto da Jean Jacques Rivet per 15 anni giocatore nel PGA European Tour. Nelle vicinanze, sono molte le opportunità di rivivere l’atmosfera dei primi secoli del secondo millennio, a Fayence percorrendo le ripide stradine che ne attraversano l’antico centro, a Tourrettes visitando il castello costruito da uno dei generali di Napoleone, da non perdere poi Seillans, considerato uno dei villaggi medioevali più incantevoli di tutta la Francia.
A Mougins si potranno gustare i piatti tipici locali nei Bistrot e nelle caratteristiche Brasserie, mentre nei numerosi negozi d’antiquariato e gallerie d’arte non sarà difficile trovare qualche oggetto particolare da acquistare come souvenir. A Grasse considerata la capitale mondiale del profumo potrete visitare il Museo Internazionale dei profumi che racconta i 3000 anni di storia delle essenze.
Lungo la strada dei vini si possono incontrare diverse cantine che offrono degustazioni dei loro prodotti tra le più prestigiose Chateau Minuty e Chateau Sainte-Roseline.
Golf e non solo in questa Provenza che regala ben 10 mesi di sole all’anno ai suoi gentili abitanti ed a tutti coloro che intendono farle visita.