« Ricordo un aneddoto simpatico di quando ero agli inizi della mia carriera, molto, molto più giovane. Facevo ‘Il gioco delle coppie’ in giro per l’Italia. Una sera avevo addirittura tre ospitate nella stessa zona, a poca distanza l’una dall’altra ed era abbastanza abituale che l’agente di turno ti trovasse molti lavori da fare nella stessa giornata. Eravamo nel Veneto e dopo avere già fatto una comparsata in una discoteca eravamo attesi prima a Vicenza e dopo a Padova. Ero un poco sfasata e ho salutato i vicentini dicendo “Cari padovani, sono molto felice di essere a Padova in questa bella città ricca di storia”. Sono stata investita da tantissimi fischi e la gente urlava “vai a casa, fuori, fuori, siamo a Vicenza”. Sono comunque riuscita ad arrampicarmi sui vetri e a non farmi cogliere del tutto impreparata. Ho recuperato dicendo “Ecco lo sapevo che vi avrei fatto arrabbiare sapendo che c’è molta rivalità tra queste due città. Volevo vedere se eravate svegli e stavate ascoltandomi”. Mi sono arrampicata sui vetri, è vero, ma ero forse anche un poco giustificata perché era un periodo in cui giravo come una trottola ».
Natalia Estrada