La storia termale di Bagno di Romagna risale ad oltre 2200 anni fa, quando i Romani conquistando la penisola, arrivarono in un territorio strategico, in prossimità dei valichi appenninici ad un’altitudine di circa 500mt s.l.m., nel quale ritrovarono antiche sorgenti d’acqua calda. Nacque così Balneum che fu per secoli luogo di transito e sosta di coloro che attraversavano queste montagne sulla via di Roma o Ravenna. Le qualità benefiche delle fonti vennero fin da allora apprezzate ed i Romani vi costruirono uno stabilimento termale ed un tempio dedicato ad una Ninfa regina delle acque. Più tardi nel periodo medievale le fonti di Balneum Sancta Mariae divennero famose in tutto il nord Europa ed erano numerosi i pellegrini che bagnandosi tra le calde acque traevano ristoro dalle fatiche del viaggio. Agli inizi del 1400 la cittadina venne annessa ai domini di Firenze ed a beneficiare delle Terme furono anche i membri della famiglia Medici tra cui Giuliano figlio di Lorenzo il Magnifico che vi si bagnò a scopo curativo fin dall’infanzia.
Nell’ottocento, Leopoldo II° Granduca di Toscana dopo una visita alle terme decise di dare grande impulso a questa parte del suo ducato. E Bagno divenne quindi meta di villeggiatura termale e la vicina San Piero in Bagno si sviluppò ulteriormente quale importante centro commerciale.
Nel 1923 il territorio passò dalla provicia di Firenze a quella di Forlì e Bagno acquisì il nome di Bagno di Romagna. Oggi l’offerta termale di questa ridente cittadina è tra le più ampie in Italia, dotata di ben tre stabilimenti situati all’interno di altrettanti alberghi, le Terme Sant’Agnese, Euroterme e Terme Roseo propongono trattamenti curativi e di bellezza di alta qualità garantiti dalla costante assistenza di medici specializzati.
Le acque sono di due tipi: le bicarbonato-alcaline (utilizzate insieme a svariate tecniche di applicazione come fanghi, grotte, bagni, piscine termali) che permettono la cura di numerosi disturbi come processi infiammatori, postumi di fratture, malattie dell’apparato gastroenterico e le acque solfuree che sono indicate nei processi cronici delle vie respiratorie (inalazioni, aerosol, humage).
Immersa nell’Appennino tosco-romagnolo, in una zona ricca di storia e testimonianze artistiche di pregio, Bagno è circondata dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna che si sviluppa tra verdi valli, ruscelli montani, placidi laghetti e fitti boschi nei quali abita una variegata fauna appenninica. Cervi, camosci, scoiattoli e caprioli si possono incontrare durante le passeggiate tra questi monti, mentre sovente sui sentieri sono evidenti le tracce del passaggio di lupi, volpi e cinghiali, più restii a mostrarsi all’essere umano. Camminando tra gli alti alberi, si è avvolti dai canti dei molteplici tipi di uccelli che vi nidificano ed alzando lo sguardo tra le fronde non è raro seguire l’alto volo di un aquila.
Per i più piccoli e per chi ama sognare dal centro di Bagno parte il sentiero degli gnomi che la leggenda racconta, vivano da queste parti e furono i primi a deliziarsi con un bagno nelle calde e benefiche acque delle fonti termali.