“Perfetto” è l’unica parola che la mia mente riesce ad elaborare mentre le papille gustative lavorano a pieno ritmo deliziate dai gustosi piatti del ristorante Messina.
Siamo a Marbella, dove il sole splende 360 giorni all’anno, Ferrari e Lamborghini sembrano essere le uniche auto in circolazione e per strada si sentono migliaia di accenti diversi – e per assurdo, lo spagnolo non è uno di questi.
In questa cittadina poliglotta che nei mesi estivi sembra vestire i panni di una grande città internazionale, abbiamo scoperto una perla rara nel paradiso gastronomico.
Si nasconde in Avenida Severo Ochoa, in una posizione un po’ insolita per un ristorante, a metà tra il centro storico e il “poligono industriale”, in un edificio anonimo alla vista, quasi nascosto dalle palme del controviale. Eppure basterà varcare la soglia per trovarsi immersi in un’immediata pace, circondati dal design raffinato e armonioso dell’architetto argentino Lautaro Bianchi.
Il moderno stile minimalista italiano si fonde con il sofisticato stile giapponese in un’esplosione di sublime bellezza, con pannelli di legno scuro e comode poltrone di soffice tessuto rosso. Luci soffuse dietro tende di organza e candele sui tavoli collaborano a creare un’atmosfera discreta e romantica. Ogni dettaglio sembra essere meticolosamente pensato per regalare un’esperienza unica.
Insomma, semplicemente perfetto. Alla fine della serata, quando il vostro cameriere vi accompagnerà alla porta per un ultimo saluto, vi aspetterete di mettere piede su un corso di New York, Londra o Madrid e non nel cuore dell’Andalusia.
Lo stile, tuttavia, è solo una minima parte dell’indimenticabile esperienza culinaria che vivrete al Messina.
L’innovativo chef Mauricio Giovanini e sua moglie Pia Ninci – quel bellissimo sorriso dai lunghi boccoli biondi che accoglie tutti gli ospiti – sono la vera anima di questo piccolo ristorante – piccolo davvero, siede poco più di 30 persone.
Argentino, nipote di emigrati siciliani durante la prima guerra mondiale, Mauricio Giovanini ha studiato alla Scuola Argentina di Cucina Francese, laurendosi primo nel suo corso e vincendo il posto di top chef in un hotel a Cordoba, poco a nord delle “Pampas”. Ma la sua anima di chef appassionato sognava l’Europa ed una cucina propria.
Così, un lontano venerdì del 2003 Mauricio e Pina si sono sposati, hanno salutato Cordoba e sono arrivati a Marbella il martedì seguente. Pochi giorni dopo, il Messina apriva le sue porte in un minuscolo locale nella città vecchia, per poi trasferirsi tre anni dopo in questo edificio a pochi passi dal prestigioso Hotel Fuerte Miramar. A riprova del fatto che “la location non fa il ristorante”.
La cucina fa il ristorante. E quella, al Messina, è sublime – perfetto mix di creatività, innovazione e fantasia che non scade nel “troppo”. Sapori tradizionali con incursioni orientali e combinati con nuove consistenze come aria e schiuma. Emozionante, divertente, coraggioso, innovativo e assolutamente delizioso. Il tutto presentato con raffinato gusto in piatti di design.
Affidatevi alle mani dello chef e lasciatevi tentare dal menù degustazione per sperimentare la vera potenzialità della cucina. Dall’antipasto al dessert, Pia – con lo sguardo orgoglioso di chi conosce il valore e la qualità del proprio lavoro – vi accompagnerà attraverso ogni portata con una descrizione curiosa e dettagliata, che rivela un’ammirevole conoscenza sull’origine del cibo, i metodi di preparazione e il vino ideale per accompagnarlo.
E se come me, alla fine della cena – piacevolmente sazi e sensorialmente appagati — sentirete il segreto desiderio di fare rewind sull’orologio e ricominciare da capo, sappiate che il menù degustazione cambia con il cambiare della stagione per garantire freschezza e genuinità.
Non mi rimane che ammonirvi con un ultimo consiglio: non aspettate il giorno stesso per riservare un tavolo. E ancora più importante, affrettatevi! Il mio personale radar culinario mi dice che l’omino Michelin si prepara ad una visita e quando una o due stelline brilleranno accanto al nome del ristorante, può darsi che prenotare con qualche giorno d’anticipo non basti più.
Per lasciare a tutti l’acquolina in bocca, ecco alcune delle invenzioni dello chef Giovanini: