Non è raro incontrare animali selvatici, e in particolare le confidenti volpi si lasciano avvicinare a pochi centimetri

Non è raro incontrare animali selvatici, e in particolare le confidenti volpi si lasciano avvicinare a pochi centimetri

Dopo tutto, il paradiso.

Dopo un’autostrada che taglia in due la vallata d’Aosta seguendo la linea della Dora Baltea, percorsa fino a poco oltre il capoluogo verso la località di Aymavilles, mentre versanti rocciosi e castelli, vigneti di terrazza e boschi alpini scorrono dal finestrino, e l’aria già frizzante di mattina e in serata accompagna le giornate ancora splendide di questo settembre; dopo la lenta e gradevole risalita della strada regionale 47, che si inoltra con un tracciato panoramico nella parte meridionale lungo la cosiddetta Val di Cogne, una delle laterali solcata dalla Grande Acqua qui detta Grand Eyvia; dopo aver percorso senza fretta il lungo viale Cavagnet, affacciato sui prati di Sant’Orso come un estremo guardiano del parco, si giunge all’abitato del piccolo centro che dà il nome alla valle.

Segni di devozione e rituali benefici per le coltivazioni si ritrovano ancora in alcuni scorci di montagna

Segni di devozione e rituali benefici per le coltivazioni si ritrovano ancora in alcuni scorci di montagna

Cogne, millecinquecento abitanti appena – nonostante sia il Comune più esteso di tutta la regione, si affaccia davanti al massiccio del Gran Paradiso ed è a buon diritto considerato il punto di partenza per le visite naturalistiche e le attività outdoor all’interno dell’omonima area protetta, la più antica d’Italia, istituita fin dal 1922 nientemeno che dal re Vittorio Emanuele III a protezione della sua specie-simbolo, lo stambecco.

È questo un paradiso di montagne e torrenti impetuosi, di boschi ricchi di fauna e di ampie praterie, il paradiso di rapaci e ungulati, ma anche di camminatori di ogni livello, di ciclisti in mtb, di atleti e naturalisti, di famiglie e amanti del buon vivere antico. Un luogo di villeggiatura per eccellenza, dove si avvertono i benefici della vacanza già dopo un paio d’ore, che invita a lasciare l’auto e le abitudini del quotidiano per abbandonarsi al piacere di un ritmo dimenticato. Wilderness therapy, la chiamano: la cura della natura.

Il nostro weekend comincia pertanto di buon’ora, scarponcini ai piedi e tanta voglia di immergersi in questo mondo. I prati di Sant’Orso sono una distesa invitante a ogni stagione, così come i numerosi sentieri perfettamente segnalati che si dipartono dall’abitato di Cogne per raggiungere ogni punto del parco: nel periodo estivo costituiscono la palestra di riscaldamento per escursioni di trekking più o meno impegnative e per tracciati di mountain-bike, con la neve diventano piste di sci nordico e altri sport invernali – praticati qui anche a livello agonistico internazionale.

Guardiaparco e guide naturalistiche si prestano volentieri ad accompagnare il turista in una visita ecosostenibile

Guardiaparco e guide naturalistiche si prestano volentieri ad accompagnare il turista in una visita ecosostenibile

In pochi minuti di camminata, ci si lascia alle spalle il tranquillo centro abitato e già ci si trova totalmente inseriti nel contesto naturale: i tracciati battuti talvolta conducono alle baite sparse di casari, tentando i golosi per un bicchiere di latte fresco o un’irrinunciabile fetta di fontina d’alpeggio; talvolta risalgono il torrente, e godere di questo scorrere pieno e lieve e del rumore liquido che accompagna il battito dei passi da solo vale il viaggio; spesso, quei tracciati portano presto a diretto contatto con gli animali selvatici che in questo habitat vivono e si riproducono. Volpi, camosci, ermellini, pernici, marmotte.

Il consiglio da amico è quello di affidarsi per l’escursione a una guida naturalistica, che saprà soddisfare i desideri dei turisti più sensibili, e allo stesso tempo avrà l’occasione di trasmettere i principi cardinali per una visita ecosostenibile: ogni parco – è bene ricordarlo – viene istituito a protezione di un ambiente naturale e del suo ecosistema. Ogni più piccolo intervento umano, ancorché involontario, può contribuire ad alterare o danneggiare un’armonia necessaria alla vita animale e vegetale, e all’assetto paesaggistico. A qualcuno potrà sembrare una semplice passeggiata: in realtà, è anche una lezione di convivenza, una riscoperta del silenzio, una rinascita dell’essere. Potere della wilderness therapy.

La grolla, simbolo di amicizia e della calda accoglienza valdostana (1)

La grolla, simbolo di amicizia e della calda accoglienza valdostana

La sera, Cogne regala – in ordine sparso: un borgo quieto e la sorpresa di sculture di legno che raccontano di un mondo fatato; eccellenti tavole di piatti tipici e, per i più mondani, la tradizione tutta cogneintze di ritrovarsi nelle sale da ballo del paese; ancora le vicine praterie di Sant’Orso, comodo rifugio abbastanza lontano dalle luci urbane, ideale per romantici o solitari; e stellate fra le più belle e memorabili, che rivivono e si esaltano grazie alla possibilità di esperte visite astronomiche guidate.

L’indomani è già tempo di una nuova escursione. Impedibili sono, da queste parti, le cascate di Lillaz. Frazione di Cogne, si raggiunge attraverso un’agevole pedonale in mezz’ora di camminata tranquilla. È interessante una tappa al parco geologico per disabili e non vedenti, che racchiude in un facile itinerario esemplari delle rocce tipiche dell’area, erose e scavate a più riprese durante le glaciazioni: gneiss, serpentiniti, calcescisti, gabbri. Il sentiero, che si diramerà in vari punti, porta alla base delle cascate, che si possono osservare a diverse altezze in tutta la loro imponenza, tra suggestive visuali sulla vallata sottostante e arcobaleni perenni.

In estate prati verdi e fioriture, in autunno ultimi pascoli prima della neve

In estate prati verdi e fioriture, in autunno ultimi pascoli prima della neve

Al di sopra, si potrà proseguire in molte direzioni, ma almeno una visita è necessaria al melo più alto d’Europa, uno degli alberi monumentali protetti dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta, la cui età è stimata in oltre ottant’anni, che fruttifica regolarmente a circa 1.700 metri di quota.

Sarà bene, a questo punto, valutare il tempo a disposizione: non si può proprio soggiornare a Cogne senza concedersi qualche ora nella spa la Baita che la famiglia Gérard – albergatori dal 1910 – ha allestito all’ultimo piano dello storico Hotel du Grand Paradis, il più antico del paese, oggi restaurato e rinnovato per l’accoglienza contemporanea nello stesso edificio anni Trenta. Il centro benessere, un gioiello minuscolo in legno valdostano dotato di tutti i più moderni comfort per una sosta rilassante, è aperto anche al pubblico in esclusiva; in una saletta accanto, la deliziosa Rodica propone massaggi professionali con ingredienti tipici, quali il miele di montagna, l’arnica, l’olio di eucalipto e una meravigliosa coperta di fieno.

A Lillaz si pratica anche arrampicata, in versione estiva su parete o sulle cascate ghiacciate nei mesi invernali

A Lillaz si pratica anche arrampicata, in versione estiva su parete o sulle cascate ghiacciate nei mesi invernali

Un’occasione per rivivere tutto questo, prima che il paesaggio cambi e la montagna si apra all’inverno nuovamente ricco di sensazioni wild, si offre sabato 3 ottobre 2009: come ogni anno, il passaggio tra la fine dell’estate e la nuova stagione si celebra qui con la desarpa, la suggestiva discesa a valle delle mandrie di bovini – circa duecento esemplari – che dagli alpeggi vengono riportati nelle stalle fino a primavera. Insieme alla sfilata dei capi, protagonisti con i tipici campanacci, Cogne festeggerà anche i prodotti della sua tradizione, enogastronomici e artigianali, con la fiera del baratto, dove si potranno trovare le migliori fontine, i vini, le mocette e gli indimenticabili sapori di questa valle di montagna.