Per chi crede che tutti i film del mondo siano girati ad Hollywood, California.
Per chi guarda la scena di un film e pensa: “Io lì ci sono stato! Ma dov’era?”.
Per gli appassionati e i curiosi di cinema.
Ecco un viaggio del mondo attraverso i suoi set cinematografici.
Il 20 gennaio del 1752, sotto lo sguardo fiero di Carlo di Borbone, l’architetto Vanvitelli poneva la prima pietra di quello che sarebbe diventato il più bel palazzo regio italiano – nonché Patrimonio dell’Umanità – con i suoi 47mila metri quadrati, 1200 stanze, 1790 finestre e 34 scale di collegamento interne. Grande quanto sei campi da calcio di San Siro messi insieme.
Oltre due secoli più tardi, nel 1980, in una scena da antologia cinematografica de “Il Pap’occhio”, Benigni passa e ripassa davanti alla finestra del palazzo papale scambiato dalla folla di Piazza San Pietro per Papa Giovanni Paolo II, mentre nelle sue stanze regali, il “vero” Papa ripassa il discorso bofonchiando in un buffo italiano: «Che fanno i giovani di oggi invece di amare la chiesa? Vanno a ballare in discoteca, zum zum zum, suonano la chitarra e fumano spinotti».
Siamo nel 1992, in un maestoso parco che si estende a perdita d’occhio, circondati da fontane di acqua cristallina e statue suggestive. I bambini della terza elementare di Corzano, sotto i bianchi occhi marmorei di Diana e Atteone, mettono alla prova un giovanissimo Paolo Villaggio con le loro accese opinioni sulle diversità dei popoli del mondo: «A me mi piace solo l’Italia, anzi solo metà. Perché a quelli del nord li schifo e li odio perché ci trattano come le bestie!». Insomma, non rimane che dire “Io speriamo che me la cavo”.
A cavallo del nuovo secolo, durante le Guerre Stellari del 1999 e del 2002, nel fantastico palazzo sul pianeta Naboo, la regina Padmé Amidala, nel corpo della seducente Natalie Portman, combatte al fianco di Obi-Wan Kenobi per sconfiggere la minaccia della Federazione dei Mercanti e riprendere possesso del proprio regno.
Quattro anni più tardi, in un’affollata Roma, Tom Cruise scala le mura del Vaticano, accede ai giardini del complesso papale in veste di prete, rapisce il perfido Owen Davian nel mezzo di un ricevimento e fa esplodere una Lamborghini nel cortile della Città Santa per assicurarsi una fuga sicura. Eppure questo è solo l’inizio della sua terza Missione Impossibile.
Arriviamo ai giorni nostri, dunque, quando un sempre encomiabile Tom Hanks, nel prequel de “Il codice da Vinci”, indossa nuovamente i panni del brillante professore di simbologia Robert Langdon, questa volta a Roma, immerso negli archivi Vaticani per sventare il folle piano della setta degli Illuminati di far esplodere la Basilica di San Pietro.
Sei storie che si intrecciano tra fantasia e realtà, ma un unico comune divisore: la Reggia di Caserta.
La dimora storica dei Borbone, con i suoi meravigliosi giardini che ne fanno il complesso reale più grande d’Europa, è stata, infatti, sottofondo visivo di numerosi film a partire da “I Tre Aquilotti” del 1942, in cui un giovanissimo Alberto Sordi interpretava un allievo ufficiale dell’Accademia Regia Aeronautica, all’epoca dislocata presso la Reggia di Caserta.
Da allora, il monumento vanvitelliano si è cimentato in ruoli via via più impegnativi, dal Palazzo Reale “digitalmente” ritoccato del regno di Naboo negli episodi 1 e 2 di Star Wars – “La minaccia Fantasma” e “L’attacco dei cloni” –, alla meta della gita scolastica in “Io speriamo che me la cavo” – dove compare il suo famoso Scalone Reale in stile tardo barocco –, alla prestigiosa sede del Vaticano.
Appartengono alla Reggia, infatti, i corridoi che Benigni percorre nel rivoluzionario “Il Pap’occhio” e la stanza regale in cui Manfred Freyberger, in veste di Papa, ripassa il suo imminente discorso.
Ed è proprio un muro nel Parco della Reggia, costruito appositamente per “Mission: Impossible III”, quello che Tom Cruise scala per accedere ai cortili della Città Santa e portare a termine la Missione Vaticano.
E ancora, quando la Diocesi di Roma nega al regista Howard il permesso di filmare nelle chiese romane di Santa Maria del Popolo e di Santa Maria della Vittoria, è di nuovo la Reggia di Caserta a vestire i panni della Città Santa in “Angeli e Demoni” (Piazza San Pietro è stata, invece, ricostruita in toto e su scala originale in un’area di sosta per camion di Los Angeles).
In questi ultimi 66 anni il grande schermo ha portato la Reggia del Vanvitelli, con la sua gloriosa bellezza senza tempo, nei cinema di tutto il mondo. Non rimane che porsi un’ultima domanda: a quando il prossimo “CIAK”?
Per i più curiosi, alcune scene tratte dai film citati:
“Io speriamo che me la cavo”: la gita alla Reggia di Caserta
“Il pap’occhio”: la mitica scena della finestra su Piazza San Pietro
“Mission: Impossible III”: Tom Cruise scala il muro del Vaticano