Paolo Meneguzzi sembra un fiume inarrestabile mentre ci racconta la città dove vive: Lugano. “Sono nato e cresciuto qui e ne sono innamorato, in particolare del lago e del colpo d’occhio che regala. La parte centrale è verdissima grazie al Parco Ciani dove c’è una lunga suggestiva passeggiata lacustre. Arrivano tanti turisti, soprattutto stranieri. Prendono i battelli per fare il giro e so che amano mangiare a bordo, cosa che io non ho mai fatto, o forse una volta, da piccino.
La via dello shopping è Via Nassa, con tutti i negozi più importanti, collegata all’altrettanto frequentata Piazza Riforma. Nei pressi della prima c’è Maurone di Jeans Shop, dove trovo tutte le marche d’abbigliamento possibili. Io non sono un buon cliente e non perché non sia un consumista, tutt’altro, ma perché mi regalano tanta roba per fare immagine. Maurone però è davvero un caro amico.
Di forte a Lugano c’è che vicino a Piazza Riforma ogni mattina aprono dei chioschetti, ma non delle bancarelle qualsiasi, ma dei piccoli negozietti di strada super organizzati. Trovi anche il cibo, dalla frutta, alle paste, alla pizza, e siccome chiudono verso le 15, ci si può fermare per il pranzo. Diversamente per mangiare bene si può andare proprio in piazza Riforma dove i localini sono tanti. Il mio preferito si chiama ‘Tango’, di fianco all’Argentino, sembrano un locale solo, ma sono due. In entrambi trovi la pizza, insuperabile quella al tagliere con il prosciutto e funghi del quale sono ghiottissimo.
Amo Lugano nonostante il clima non sia dei migliori e manchi il mare, che adoro. Nella mia città il caldo si fa sempre desiderare e per i miei gusti piove troppo, ma per me tornarci resta prioritario. Io abito in centro e chi vuole può venire a dormire a casa mia, ma se cercano qualcosa di più riservato, c’è il Parco Paradiso. E’ un hotel particolare, appena sopra Lugano, ed è l’unico in Canton Ticino dove si può gustare la cucina giapponese del quale sono appassionato. Mentre si mangia la vista dall’enorme vetrata è spettacolare ed è molto divertente vedere la bravura del cuoco che armeggia con i coltelli. Anche la mia casa subisce le influenze giapponesi: gli arredi sono tutti in quello stile.
Infine vi posso dire che c’è un posto che conoscono soltanto i luganesi, si chiama Quartiere Maghetti. Si trova in centro, ma è difficile da trovare perché appartato. Lì non ci sono turisti e noi luganesi lo adoriamo ed è diventato il nostro ‘quartiere generale’. Ci si ritrova per l’aperitivo, si tira tardi la sera. Per chi riuscirà a scovarlo consiglio di entrare al “New Orleans” e ordinare una vodka rossa Red Bull, molto leggera. E’ buonissima”.
Sta per fuggire, ma non possiamo lasciarlo andare senza chiedergli di Mina…
“Ultimamente so che Mina ha cambiato abitudini ed è meno a Lugano di quanto non fosse un tempo. Lei è davvero un mostro sacro della musica, mentre io sono solo all’inizio. Purtroppo in comune abbiamo solo una M”.