Pan de Sucre

“Missotr”, cioè grazie. Perché chi ottiene il favore torna sempre a ringraziare. Siamo a Diego, nella capitale della regione di Diego Suarez nel Nord del Madagascar e quella di domandare protezione ai propri morti è una pratica abituale. Così fanno le donne malgasce che non riescono a diventare madri, remando a bordo di una semplice piroga di legno, con nelle ceste offerte di miele e monete, si spingono fino sulle rive del Pan De Sucre per chiedere la grazia della fertilità agli antenati, un culto che qua è ancora molto sentito. E il Pan Di Zucchero, questo panettoncino vulcanico ricoperto di vegetazione che spunta dai 155 km di costa della Grande Baie (la seconda al mondo dopo Rio de Janeiro), è ‘fadi’ (proibita) ai turisti.

Nella Grande Terre, come viene chiamato il Madagascar dagli indigeni (per distinguere questa grande isola, la quarta al mondo, dalle isole minori), il distacco dal continente africano avvenuto circa 140 milioni di anni fa, ha favorito non solo la sopravvivenza di specie primitive e uniche di flora e fauna, ma anche di tradizioni complesse. Una di esse è la trumba. La gente pensa che le anime dei re dei Sakalava, la tribù del Nord, una delle 18 del Paese, si reincarnino in persone comuni, molto sensitive e quasi sempre donne che durante la trumba cadono in trance e parlano tramite la voce di queste grandi figure del passato.

Ylang-Ylang

Nel Nord ovest del Madagascar, a Nosy Be, l’isola profumata da ettari di ylang-ylang (essenza base di molti profumi di griffe), nel luogo sacro di Mahabo, il cimitero dei Re, il rituale della trumba si svolge soltanto per gli indigeni, ma da luglio a settembre, ‘le porte sono chiuse’, cioè non si pratica. In questi mesi infatti si può celebrare soltanto il ‘ritorno dei morti’, durante il quale i familiari dissotterrano le spoglie dei propri parenti defunti e puliscono le ossa, letteralmente, per rimettere i resti dentro nuove stoffe pulite rosse (se discendenti Sakalava dell’oro) o bianche (se discendenti Sakalava dell’argento) a seconda del ceppo familiare al quale appartengono. La distinzione nasce nei tempi antichi, quando questo pacifico popolo era poligamo e soltanto la sposa principale poteva vestire l’oro o le stoffe rosse che lo rappresentano, mentre le altre indossavano monili d’argento e tuniche bianche.

Il più famoso dei re reincarnati è Be Ondry, un combattente morto giovane. Processioni infinite di persone durante le trumbe gli chiedono consigli, cosicchè la relazione tra morti e vivi si cementifica sempre di più. Non sono molte ‘le donne che hanno lo spirito’, la capacità di parlare in trance, ma la credenza del popolo spiega che tante volte è proprio chi non ci crede a venire scelta suo malgrado dallo spirito del re.

Su ogni isolotto c’è una tomba

Ed è particolare scoprire come qua ogni isolotto conserva la tomba di un monarca. In quella piccola di Nosy Komba (o isola dei lemuri), a 7 km di barca da Hell Ville, sulla sommità del vulcano dormiente ricoperto oramai da una fitta vegetazione tropicale, c’è un cimitero del 1880 con le tombe di alcuni re Merina, il più grande gruppo tribale del Madagascar arrivato ad avere una posizione dominante su tutte le altre tribù del Paese, Infatti la destituzione dei monarchi Merina da parte dei francesi coincise di fatto con la trasformazione del Madagascar in un possedimento coloniale francese. Per questo, chi avesse voglia di scalare il vulcano, lassù troverà anche alcune lapidi di soldati francesi uccisi in Guerra.

E la leggenda vuole che sulla cima, sotto al cimitero, sia sepolto un incredibile tesoro. Qualche tombarolo lo sta già cercando.