Guardando le stampe, i ritratti e le vecchie foto sbiadite che spesso ornano i muri delle clubhouse in tutto il mondo, mi sono spesso chiesto quale era l’atmosfera che permeava i campi da golf all’inizio del secolo scorso e quali erano le prestazioni consentite dai materiali e dalle attrezzature disponibili in quegli anni.
Parlandone poi con gli amici golfisti, ho realizzato che molti di noi avrebbero voluto vivere l’emozione di assistere ad una gara golfistica d’altri tempi, o, meglio ancora, di giocarla e misurarsi con le scarse tecnologie della belle époque golfistica.
L’opportunità di rispondere a queste domande e provare questa esperienza unica, viene offerta dall’Open de France Hickory, una rara occasione per tutti coloro che desiderano fare un tuffo nel passato giocando un golf di altri tempi.
La manifestazione, al suo secondo appuntamento, si svolgerà il 2 e 3 luglio 40 chilometri a nord di Parigi nella graziosa cittadina di Chantilly, famosa in tutto il mondo per la crema pasticcera e le preziose ceramiche che portano il suo nome.
L’Open de France Hickory 2010 si giocherà sul percorso dello storico Golf Club Chantilly, che ha ospitato in diverse occasioni l’Open di Francia professionistico.
Fondato nel lontano 1909 dal Principe Louis Murat, il Golf Club Chantilly vanta una straordinaria tradizione golfistica ed aristocratica. Tra i suoi Presidenti figura anche il banchiere e magnate della finanza Édouard Alphonse James de Rothschild, ed il circolo è ancora oggi considerato uno dei migliori ed inaccessibili percorsi transalpini, agli ospiti infatti è consentito l’accesso ed il gioco solo se accompagnati da un socio.
Voluto dalla ‘Sociètè Francaise de Golf Hickory’ l’Open de France Hickory più che una rievocazione storica, è un vero torneo dove i partecipanti divisi nelle categorie Scratch ed Handicap affrontano le 18 buche dell’antico percorso utilizzando long-noses, brassie, grassed, spoons, baffy e niblicks, esattamente quanto si ritrovavano in sacca 100 anni fa i giocatori di golf.
Gli attrezzi consentiti ai partecipanti, che devono essere assolutamente originali e costruiti non oltre il 1935, possono essere noleggiati in occasione dell’evento, mentre le palline prodotte secondo i requisiti dell’epoca si possono acquistare in loco.
Le buche, scelte tra le 36 del club per la competizione, sono le 18 del percorso Vineuil un par 71 di 6399 mt. trasformato per l’occasione in par 75 per adattarlo alla vetusta strumentazione dei partecipanti.
La prima edizione, che ha richiamato giocatori da tutto il mondo si è svolta lo scorso anno in occasione del centenario della fondazione del Golf Club Chantilly ed ha visto la vittoria nella categoria scratch del professionista australiano Perry Somers che ha chiuso con 74 colpi, uno sotto par, l’unico giro in programma precedendo di due colpi il pro statunitense Randy Jensen con 76 colpi e di quattro, l’ottimo ‘dilettante’ sessantaquattrenne scozzese David Kirkwood, che ha chiuso in 78 colpi.
Nella categoria handicap la vittoria è andata all’inglese Stuart Gibbs con uno score di 80 colpi.
Ai partecipanti, l’organizzazione perfettamente orchestrata da Jean-Louis Panigel Presidente della Sociètè Francaise de Golf Hickory, ha riservato una serie di interessanti agevolazioni, il pernottamento al Dolce Resort di Chantilly al costo di 110 Euro a notte per stanza e colazione, contro i 300 Euro abituali, la partecipazione alla cena di gala con un menù della migliore cucina francese a 70 Euro, il costo di 30 Euro per un giorno e di 50 Euro per due giorni per il noleggio di sacca e bastoni ‘vintage’, il green fee e la quota di partecipazione al costo di 150 Euro.
Naturalmente non sono ammessi i golf car ed è obbligatorio l’abbigliamento in uso sui campi da golf un secolo fa.
Chi volesse quindi realizzare il desiderio di partecipare a questo straordinario evento, si metta alla ricerca dell’abbigliamento adatto, giacca, camicia, pantaloni knickerbockers, lunghi calzettoni e coppola in tweed per i signori, giacca e camicia sciancrata, lunga e comoda gonna per le signore.
Le stampe e le vecchie foto in bianco e nero, a cui accennavo in apertura, saranno certamente ottime ispiratrici.