Ogni epoca ha avuto i suoi navigatori. Ma se non ci cambia la vita il fatto che Cristoforo Colombo possa essere sardo, come sostiene la ricercatrice iberica Marisa Azuara partendo anche da ricerche fatte sulla sua firma (foto), il fatto che il mais sia probabilmente arrivato in Italia alla fine del ‘400 dopo una sua spedizione, fa certo la differenza. Da sempre ci sono uomini che rischiano tutto per esplorare orizzonti nuovi e sconosciuti. E Cristoforo Colombo avrebbe certamente pagato per disporre della flotta della Star Clippers, con il suo veliero più grande del mondo, il Royal Clipper, 5 alberi e 42 vele gonfie ad annusare il vento. Ma né lui, né l’aristocratico Magellano, avrebbero mai immaginato che nel giro di pochi secoli, le loro avventurose esplorazioni sarebbero diventate uno stile di viaggio. Dai galeoni alle navi da crociera il passo è fatto e oggi solcare le acque del mondo è diventata una vacanza di tendenza.
La marineria affascina e, subendone l’appeal, abbiamo voluto salire a bordo anche noi per raccontarvelo. Già sappiamo che quando arriverà l’inverno si potrà replicare partendo in cerca di estate perché, o qui o Oltreoceano, il solleone non manca mai. Basta soltanto raggiungerlo.
Navigando il nostro Mediterraneo da Civitavecchia a Venezia, passando lo stretto di Messina e risalendo le Bocche del Cattero da sud verso nord, attraccando in Serbia e in Croazia, abbiamo imparato cosa ci sia dietro la barca-mania. Ogni porto è un racconto, ogni acqua una famiglia big, ogni barca un mondo al quale guardare e sognare. Ma quando Royal Clipper si ferma in rada, è un avvenimento per tutti e per fotografarlo arrivano persino dagli yacht più lussuosi perché all’improvviso il mondo di Amerigo Vespucci e dei grandi navigatori approda sulle nostre coste.
L’ancora scende, le complesse operazioni di spiegamento delle vele iniziano mentre le note di Conquest of Paradise, la colonna sonora del film Cristoforo Colombo, risuonano forti nell’aria e non importa se ti immagini pirata o esploratore, conta soltanto l’emozione di un’atmosfera fortemente evocativa.
Infine, ecco qualche veloce dritta su alcune tappe della crociera. Nella not expensive laziale Ponza, sulla passeggiata sopra il porto c’è una vecchia merceria che vende cachemire a prezzi interessanti, e subito fuori c’è il Caffè Del Professore di Maga Circe, un gusto unico e solo 1 euro seduti.
A Taormina, sulla chilometrica Via Umberto I° un cannolo alla siciliana o una cassata vi ristorerà anche i piedi. Non importa dove entrate, nessuno vi deluderà. A Corfù, da Biotexnia, Andreas vi propone una bella varietà di sandali e infradito fatti a mano in cuoio. Il titolare Andreas Dimisianos è anche un personaggio, si fregia del titolo di più anziano giocatore di calcio dell’isola. A Kotor, nel fiordo più a sud d’Europa, in via Stari Grad 375 c’è Cesarica, una konoba (taverna) dove gustare le ricette casalinghe della cucina dalmaziana, in particolare i filled squids (superlativi calamari ripieni). A Dubrovnik non fatevi distrarre, non perdete la passeggiata sulle mura, anzi, partite con la visita direttamente da qui, non ve ne pentirete e conoscerete la città ammirandola dall’alto (tenete presente che tutto il percorso non si fa in meno di 2 ore).
A Korkula, Marco Polo è presente non soltanto nella sua casa, sappiate che anche lui gradiva un bicchierino di Rakija, un distillato di acini di uva della tradizione locale. A Hvar, dopo la visita, prima di rimbarcarvi, entrate nella pasticceria Slaticarna, la sua specialità, il Ruskapita, un delizioso biscotto noccioline, marmellata e rhum vi convinceranno che i dolci croati sono una bell’alternativa al salato. A Rovinjo, infine, fate un salto al mercato che c’è ogni giorno. Non avrete difficoltà a trovare i meravigliosi, grandi, coloratissimi, fiori fatti da un artigiano locale in legno. Sarà un regalo decisamente originale, ma soprattutto un souvenir all’altezza della crociera che di lì a poco andrà a terminare, con il grandioso suggestivo sbarco finale nella città delle città, Venezia.