Balzata all’attenzione del mondo per il suo straordinario sviluppo economico, la Cina, dopo anni di isolamento rappresenta per noi occidentali una delle mete più affascinanti e curiose da scoprire. Lo skyline di Shangai con le sue torri illuminate occupa sempre più spesso le copertine delle riviste a testimoniare l’altissimo livello conquistato dalla tecnologia cinese.
Ma vi è un’altra Cina, che in questi anni di corsa alla modernità, mantiene la propria identità ancestrale, quella legata alle antiche tradizioni millenarie, una Cina che può veramente stupire per la sua unicità, stiamo parlando dello Yunnan, la provincia dell’eterna primavera, il suo nome infatti significa ‘A sud delle nuvole’.
Situato nella parte sud occidentale del paese lo Yunnan confina con Myanmar, Laos e Vietnam, attraversato nella sua parte meridionale dal tropico del Capricorno ha un paesaggio caratterizzato dalle alte catene montuose che possono superare i 5000 mt, ed un’altitudine media che sfiora i 2000mt.
Ricco di storia, con una natura incontaminata e sotto un cielo terso e luminoso riesce a sorprendere anche per la qualità dei suoi campi da golf. Sia chiaro che non si parla di tradizione golfistica, ma la nuova classe dirigente cinese si sta appassionando a questo sport e ne ha compreso immediatamente la grande potenzialità di attrattiva turistica realizzando percorsi di notevole bellezza.
Abbiamo scelto i più interessanti della regione, ed il nostro viaggio è partito da Dali, fondata nel 1382 durante la dinastia Ming è l’antica città del marmo dalle cui cave sono stati estratti nei secoli le lastre che hanno decorato le case degli imperatori. Situata a 2000 mt di altitudine alle pendici del monte Cangshan sulle sponde del lago Erhai, uno dei sette più grandi della Cina, ha un centro storico ottimamente conservato circondato da alte mura, da qui partiva la via della seta sud occidentale.
Oggi Dali offre il privilegio di giocare a golf all’ombra delle tre antichissime pagode che svettano sul grande tempio di Chongsheng da più di 1800 anni. Il ‘Dali Stone Mountain Golf’ è un resort di prestigio, lo si nota già nel campo pratica con 50 postazioni perfettamente attrezzate, 25 delle quali ricavate nelle terrazze delle lussuose business suite riservate ai golfisti più esigenti.
Il campo non è da meno, la progettazione delle 36 buche è stata affidata a due nomi di chiara fama, le Mountain view 18 buche aperte nel 2005 sono nate dalla creatività di Nick Faldo, le Lake view aperte nel 2007 da quella di Ian Woosnam. Vale la pena giocare entrambi i percorsi, accompagnati da simpatiche caddie che proteggono il loro viso dai raggi solari con enormi visiere colorate, qui l’abbronzatura è ancora sinonimo di lavoro nei campi e quindi tutt’altro che di moda.
Intorno un suggestivo panorama che sovrasta il tempio e la città, spaziando, complice l’aria purissima, su un vasto territorio con 4000 anni di storia, fino alle sponde del lago punteggiate dal rosso dei tipici tetti cinesi. Il mattino successivo dirigiamo verso nord seguendo la strada che, secondo la leggenda, porterebbe alla mitica Shangri-La descritta nel 1933 da James Hilton nel suo romanzo ‘Orizzonte perduto’.
Ma non è questa la nostra meta, siamo diretti a Lijiang una delle più belle città storiche della Cina. Lungo i 184 Km che percorriamo ampie distese multicolori di fiori, molti dei quali finiranno al mercato internazionale di Amsterdam, contrastano con gli altrettanto variopinti abiti delle popolazioni locali, lo Yunnan infatti è la provincia con il più alto numero di presenze etniche, addirittura 25, e le diverse appartenenze vengono evidenziate proprio dai colori dei costumi tradizionali.
Edificata sulla via del Té, a circa 2400 mt. slm, nel tardo periodo della dinastia Song agli inizi del XIII° secolo, Lijiang è diventata famosa a seguito di un tragico terremoto che nel 1996 ha distrutto i nuovi quartieri risparmiando la parte storica della città. Le immagini delle tv di tutto il mondo documentarono oltre alla tragedia le sue, fino ad allora, nascoste bellezze consegnandola al turismo internazionale. Nel 1997 l’UNESCO l’ha inserita tra i patrimoni dell’Umanità.
Attraversata da una fitta rete di canali che scorrono tra le basse case e le strette vie collegate da numerosi ponticelli, è una città vivace ed affascinante. Qui giocheremo due campi iniziando dal ‘Jade Dragon Snow Mountain Golf Club’ a Ganhaizi 23 Km a nord di Lijiang. Aperto nel 2001, vanta due caratteristiche eccezionali, è il campo più lungo del mondo, 7.816 metri dai back tee, e si trova a 3100 metri di altitudine.
L’impatto con il Jade Dragon è eccitante, la club house sovrasta il percorso e consente di godere di una fantastica vista sulle cime delle altissime montagne Himalayane circostanti perennemente innevate e di una visione d’insieme del progetto curato da Neil Haworth dello studio ‘Nelson & Haworth’, autore anche del percorso dello Sheshan International Golf Club di Shanghai sede del WGC-HSBC Champions, il più ricco torneo asiatico.
Il campo è vastissimo, green e fairway sono perfetti, ma a questa altezza gravità e rarefazione dell’aria giocano brutti scherzi e bisogna riconsiderare tutte le distanze che si fanno abitualmente con i ferri, difficile quindi ‘fare score’.
Alla fine della giornata, nonostante qualche doppio bogey di troppo, rimane la soddisfazione di avere giocato su un percorso incomparabile. Torniamo a Lijiang per immergerci nell’atmosfera notturna della cittadina tra negozietti che offrono ogni tipo di mercanzia, ristoranti che propongono carne di Yak, gustosa specialità del posto e lanterne rosse che si specchiano nell’acqua limpida dei canali.
Domani giocheremo su un campo vicinissimo alla città. Il ‘Lijiang Ancient Town Golf Club’ nato da un progetto di Joe Obringer, un architetto americano che dopo una lunga esperienza nel team di Nicklaus ha trovato il successo in estremo Oriente, a differenza degli altri campi della zona è un percorso che non ha grandi dislivelli e si sviluppa per una buona parte della sua lunghezza in riva al lago Wenbihai che ne lambisce diverse buche e lo rende piuttosto impegnativo.
I numerosi ostacoli d’acqua e la brezza che spira costante, ci spronano a trovare la giusta concentrazione per godere al meglio di questa giornata con la quale concludiamo la nostra esperienza in questa incantevole parte di mondo.