Nel mese passato, un’insolita serie di eventi ha attirato il mio mirino cinematografico sulla Lituania.

«Chissà se questo piccolo stato europeo ha ospitato set cinematografici importanti?» mi sono domandata curiosa. Tastiera alla mano, ho sfoggiato le mie migliori qualità googliane e ho scovato quella che mi è sembrata una storia da grande schermo. E che ora vi racconto.

LA LITUANIA NEL CINEMA DI IERI

Siamo nel lontano 1897. La Lituania ospita il suo primo spettacolo cinematografico pubblico, proprio nella capitale Vilnius. Otto anni dopo viene costruito il primo cinema e poi il secondo, il terzo, il quarto… nel 1911 se ne contano oltre trenta e tutti proiettano film in russo, italiano, americano e tedesco.

Nel 1918 la Lituania si dichiara indipendente e l’arte cinematografica può finalmente esprimersi, guidata dall’ex fotografo Vladislovas Starevičius. Giovani e ambiziosi registi lituani sfornano una moltitudine di capolavori, destinati forse ad entrare nella storia del cinema. O forse no.

“Vortex”, scritto e diretto da Gytis Luksas

Nel 1940, la Lituania saluta il suo nuovo leader, L’Unione Sovietica, che distrugge l’aria di creatività insieme a tutti i film fino ad allora realizzati. I cinema proiettano solo film di propaganda sovietica, girati proprio da quegli stessi ambiziosi registi (ormai non più tanto giovani).

Lituania e cinema sembrano due mondi paralleli. Persino quello che viene definito un capolavoro lituano nel 1947, dal titolo “Maryt E”, non ha nulla a che vedere con la Lituania, se non i nomi dei personaggi e qualche scena di paesaggio. La produzione è russa, così come il regista e il cast di attori.

Solo dopo la morte di Stalin, la Lituania dà alla luce la prima, vera generazione di registi lituani, ma anche loro dovranno aspettare altri 40 anni, fino all’indipendenza dall’Unione Sovietica negli anni ’90, per far sentire liberamente la loro voce. È allora che, non vincolati dall’ideologia sovietica e nonostante le scarse infrastrutture, daranno vita a opere originali, passionali e provocatorie.

LA LITUANIA NEL CINEMA DI OGGI

Sarunas Bartas sul set di “Tre Giorni”

Negli ultimi vent’anni, alcuni registi lituani si sono guadagnati fama internazionale. Arunas Matelis si è aggiudicato il premio americano per il Miglior Documentarista del 2007 con il film “Before Flying Back to Earth” (Prima di Tornare in Volo sulla Terra). Altri registi come Kristina Buozyte (“The Collectress” – La Collezionista) e Gytis Luksas (Vortex) sono approdati sul grande schermo americano con applausi ed elogi.

Last but not the least,  Sarunas Bartas, con i suoi “La Casa” e “Tre Giorni”, ha conquistato il pubblico più emotivo e filosofico con il suo stile intimista e riflessivo, che ben rappresenta l’essenza del cinema lituano.

Ma se vi ho dato ad intendere che la Lituania è stata rappresentata solo dai suoi registi, ricredetevi. Anche Holliwood si è servito della terra dell’ambra come set cinematografico di molte produzioni.

Da destra, Edward Zwick, Daniel Craig e Liev Schreiber sul set naturale di “Defiance”

Nel 2005, la Lituania ha ospitato Alicia Silverstone nel ruolo di Violet nel thriller non-campione di incassi “Silence Becomes You” (che non ha raggiunto il grande schermo italiano). Il film è stato girato quasi interamente in una casa rurale nelle foreste intorno a Vilnius, la capitale, per poi finire la post produzione a Londra.

Nello stesso anno, la Lituania è stata il set del secondo film della serie “Dungeons and Dragons: L’ira del drago” (Gerry Lively, 2005), della biografia “Non Abbiate Paura – La Vita di Giovanni Paolo II” (Jeff, Bleckner, 2005), e di Highlander: La Fonte (il quinto capitolo della serie uscito nel 2007), nessuno dei quali ha conquistato le sale cinematografiche, ma solo il piccolo schermo.

E arriviamo al 2008, l’anno cinematografico più fortunato per la Lituania.

Una scena tratta da “Transsiberian”

“Defiance” (Edward Zwick, 2008), con Daniel Craig — l’indimenticabile ultimo James Bond — fu realizzato nel giro di tre mesi in una cittadina lituana al confine con la Bielorussia. Le riprese sono state davvero girate quasi interamente nella foresta, senza set pre-costruiti, e ogni mattina gli attori dovevano camminare a lungo tra la neve e il freddo per raggiungere il set.

Anche il film “Transsiberian” (Brad Anderson, 2008) è stato girato in gran parte nella capitale lituana, Vilnius. Non solo, la Lithuania in alcune scene ha anche interpretato il ruolo della Russia e la Stazione di Vilnius è stata trasformata dall’abile staff di Brad Anderson in quella russa di Irkutsk.