“Sono quasi un ex golfista perché Nancy non condivide questa mia passione e mi spiace perché sono dell’avviso che sviluppi endorfine”.
A raccontarsi è Roy De Vita, noto primario di chirurgia plastica all’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma, 10.000 interventi all’attivo, colui che ha appena lanciato l’Rdv Medical Group, un team di specialisti che offre affidabilità alle pazienti in un campo dove volere essere belle può diventare un grosso rischio.
“Anzi — prosegue il chirurgo pensando alle sensazioni di benessere che il golf regala — bisognerebbe studiarne gli effetti, capire perché rilascia un’immediata empatia tra i giocatori, non importa quale hcp uno abbia, l’incontro e i discorsi sono istantanei, come se ci si conoscesse e si avesse confidenza.
Pare un virus che ti si inocula e a quel punto partono le varie fasi, dalla maniacale alla normale. Comunque trovo che i più sani mentalmente siano delle buone seconde categorie, mentre i neofiti e i molto bravi sono quasi sempre dei fanatici.
Io ho iniziato a giocare perché dall’84 all’86 mi trovavo a East Grinstead in Inghilterra a fare il mio training chirurgico e c’erano molti campi pubblici. Rientrato in Italia, nel 1992 ho ripreso a giocare perché avevo un campo subito dietro l’ospedale.
Bisognerebbe studiarne gli effetti e capire perché rilascia un’immediata empatia tra i giocatori
Ma il golf è un gioco dove o si è soli o lo si condivide, altrimenti, siccome richiede troppo tempo, non aiuta la coppia. Anche se adesso ho un alleato, il centro Benessere. Così riesco a coinvolgere mia moglie (appunto la brava attrice Nancy Brilli, ndr) e, per esempio, andare a Saturnia. Mentre gioco, lei mi aspetta nella Spa e stiamo bene tutti e due. E soprattutto, alla fine, siamo già insieme.
Più che una gara disastrosa, ricordo degli aneddoti divertenti, tra i quali uno piace tanto a Nancy perché sfata il fatto che sia un gioco praticato soltanto da gente snob. Qualche anno fa al Pevero, dove perdo sempre una saccocciata di palle, incontrammo un signore che aveva iniziato da poco, romano anche lui. Volle giocarsi da bere sulla buca 10, se ricordo bene un Par 3 dall’alto.
Questo signore giocava 36 e aveva il doppio colpo ovunque. Con la prima palla andò totalmente tra gli alberi a sinistra e la dichiarò persa. Con la seconda palla fece 5 colpi per chiudere la buca. Mentre andavamo alla successiva, ci disse “Ho fatto un bel 5, quindi segno 2 punti”.
Si sente una voce che lo apostrofa dicendo “Aah Cappuccetto Rossooo, e la palla nel bosco te la sei scordata?”. Risata generale. Così marcò una bella X e alla fine pagò da bere. Aneddoti divertenti come questo sono la regola.
Ora gioca anche mio figlio undicenne Andrea ed è bello perché ha già cominciato a darmi i consigli come fosse un giocatorino e il vantaggio è che ogni giornata di golf diventa l’occasione per condividere qualche momento in famiglia, infatti alla fine ci raggiunge sempre anche Nancy con Chicco.
Il golf è un gioco dove o si è single o lo si deve condividere, altrimenti, siccome richiede troppo tempo, non aiuta la coppia
Un volto noto con il quale giocherei? Mi piacerebbe fare un giro di golf con Ugo Foscolo, forse stupirà ma ho avuto la fortuna di avere un grande professore che mi ha fatto studiare non a compartimenti stagni, ma inquadrando i personaggi sotto tutti i contesti, storico, politico e geografico.
Per questa ragione ritengo Foscolo uno dei principali letterati del neoclassicismo e del romanticismo. Certo sul campo starei volentieri anche con Leonardo Da Vinci, e non solo perché ho la sensazione che avrebbe giocato benissimo. A lui non veniva proprio male niente…”.
Roy De Vita