Si chiama Giapo e non è giapponese, bensì un pasticcere italiano che fa, come lo definisce lui stesso, un gelato auto espressivo. Che cos’è? È il futuro che avanza, una categoria di cibo che ancora non esisteva e che, grazie a questo artista gelataio, potrebbe affermarsi nel mondo come  la prima “scultura effimera”, passatemi il termine coniato ad hoc.

Se foste bendati vi parrebbe soltanto un ottimo gelato genuino. Se ascoltaste solamente, vi direbbero che per farlo utilizzano soprattutto materie prime biologiche di altissima qualità. Ma se riuscirete a vederlo, prima ancora che a gustarlo, proverete una sorta di emozione. Perché se avrete in mano un cono di Giapo, anche foste un attore abituato agli sguardi ammirati, sarà il cono a rubarvi la scena. Perché il cono gelato Giapo è bello come un modello. Oltre che delizioso.

Giapo, che lo ha creato è, a tutti gli effetti, un artista, uno Chef, poi diventato pasticcere e la moglie Annarosa ci racconta che, – Si è dedicato a nuovi metodi di CAD, scultura, pittura, scoprendo tecniche non proprie della cucina che gli hanno permesso di esprimersi-. Ha scalato così il gradimento di tanti clienti che hanno passato parola, ha ottenuto attenzione dai media e si è aggiudicato il titolo di migliore gelato di Auckland. Non poco visto che è tra le metropoli più internazionali del mondo.

E adesso che è arrivato in cima alla città, Giapo vuole salire ulteriormente e ha l’ambizione di farsi conoscere a livello mondiale. Per tentare questa nuova scalata ha iniziato dall’onorare la terra che abita e che lo ha adottato, la Nuova Zelanda. La sua ultima creazione, infatti, si chiama Aroaki & Cream, dove Aroaki è il nome della più alta montagna neozelandese. Curioso il fatto che per creare la coppetta Aroaki, Giapo si sia dato letteralmente al trekking e sia salito davvero su questa montagna, alla ricerca di ispirazione (date un’occhiata al video  https://www.youtube.com/watch?v=FlpZiGF6EBo&feature=youtu.be).  Non solo. Dopo esserne ridisceso, ha studiato Aoraki su Google Satellite per vederne le forme e alla fine ha creato lo stampo in silicone che ha trasformato tutto in questa “scultura effimera”. 

Le sue opere hanno breve durata, è vero, ma per noi sono tali, senza ombra di dubbio. E si mangiano completamente perché anche la coppetta è fatta con una base di cioccolato fondente al 70% personalizzata con 100% PURE logo, che è il logo usato dalla Nuova Zelanda per le campagne a promozione turistica. Il gelato che riempie la coppetta è di per sé ricco di deliziosi cookies fatti in casa secondo tradizione zelandese e di vaniglia delle isole Fiji. E sigilla il tutto un grande cookie che ha la forma di Aoraki.

Nella leggenda Maori, Aoraki prende il nome dal maggiore di tre fratelli che viaggiavano nella loro canoa intorno a Papatuanuku, nel cosiddetto middle earth. Il mare era agitato e la loro canoa colpì una barriera corallina e si capovolse. Purtroppo, sebbene riuscirono a risalire a bordo della loro canoa, i tre fratelli furono congelati dai venti del Sud. Si narra che due divennero le Alpi meridionali e Aoraki appunto la montagna più alta, un’icona con l’anima che vive nello spirito di ogni Maori. Cosa volete di più da un gelato, se non che diventi anch’esso leggenda? Certamente Giapo è sulla strada giusta.