Chi salverà le rose? Tutti, d’ora in poi. Perché sebbene il titolo sia già da solo dolcemente evocativo, è nella trama che questo film allaccia teneramente l’amore a tematiche importanti quali l’omosessualità e la vecchiaia. Realtà trattate con crudo garbo e meraviglia.
E il film fortunatamente ci propone una visione sulla Sardegna non riconducibile all’agricoltura e alla pastorizia, come per lo più accade quando si parla di questa terra. Essendo stato tutto girato ad Alghero, ci presenta questa meravigliosa isola non nella classica “veste terragna”, ma in quella marinara, regalandoci stupendi scorci di mare e di coste, di pesce, di tramonti e di scogli illuminati dalla luna.
È un film opera prima, scritto e diretto da Cesare Furesi, che non solo ha saputo mettere insieme un cast con attori del calibro di Carlo Delle Piane, Lando Buzzanca e Philippe le Roi, ma ha sfruttato al meglio le qualità di attori meno attempati, ma non per questo meno in gamba come la protagonista Valeria (Caterina Murino), o i giovani, Marco (Antonio Careddu), o i bravissimi figli d’arte, Guenda Goria, Massimiliano Buzzanca ed Eleonora Vallone; tutti si riveleranno indispensabili nell’obiettivo di salvare le rose.
Non raccontiamo la trama in quanto vale vedere questa opera prima alla quale, andando oltre la distrazione dei classici circuiti cinematografici, auguriamo di camminare grazie ad un passa parola sincero che non deluderà nessuno. E, considerate la buona fotografia ed i tanti primi piani, ci aspettiamo di vederlo arrivare presto in Tv. Per trasformare Alghero in una delle straordinarie location interessate da un turismo cinematografico d’autore. Perché anche i set di Alghero possono salvare le rose.