Si chiama René Cardozo e, in stretta sintesi, è lui ad essere l’ideatore del “Museo che rinasce ogni tre mesi”. Siamo a Cuenca in Ecuador, nella Casa Remigio Crespo Toral, dove nulla sarà mai permanente, se non l’ubicazione (sono serviti due anni di intenso lavoro per recuperarlo interamente!). Gli interni, infatti, 4 volte all’anno si rifanno il make up completamente e quindi potrete visitarlo oggi, ma, muri pittati e teche a parte, dopo 120 giorni sarà come visitare un museo nuovo.
In attesa di esposizione ci sono 28 mila diversi pezzi che turneranno in maniera sistematica nei 5 piani di Casa Crespo Toral. Uno spasso per ogni viaggiatore. Una fatica immane per lo staff che ci lavora e per il Direttore René. Una fregatura per ogni fotografo in quanto sa già che dopo tre mesi le sue foto risulteranno vecchie.
Altro fatto interessante è che quanto sta attendendo di essere esposto, seppure stipato e ordinato, è visibile da dietro grandi vetrate all’interno dello stesso museo e ai visitatori, dunque, resterà anche la soddisfazione di potere buttare l’occhio intravedendo il futuro prossimo. In pratica, una logistica innovativa, se si valuta che verranno modificati gli interi 5000 metri quadri dei 5 diversi livelli, una soluzione che lo stesso René definisce come “La nuova museologia del secolo 21°”.
Ci dice infatti: “Tutti i musei del mondo tengono visibile soltanto il 2/3% di quanto possiedono e il resto viene conservato in appositi locali. Noi abbiamo voluto tenere tutto accessibile dietro delle vetrate e ci prendiamo l’onere di ri-arredare ogni tre mesi questi spazi turnando ogni reperto in attesa, dando delle tematiche volta per volta differenti, ma omogenee”. Giusto destino per commemorare al meglio Toral, l’uomo di cultura e poeta ecuadoriano a cui la struttura è dedicata, e che un tempo era la sua casa, struttura che ha goduto negli anni di molteplici influenze, in primis quelle francesi che hanno introdotto il neoclassico a liberarsi dal colonialismo e dal repubblicano.
Il Museo è stato inaugurato solo sei mesi fa e quando siamo arrivati a Cuenca era chiuso per i classici 15 giorni destinati al “make up trimestrale”. Ascoltarne gli aneddoti per voce dello stesso Dottore René (tra l’altro, padre di Felipe Cardozo, uno dei giovani responsabili della Fondazione Municipale per il Turismo di Cuenca) ha evidenziato quanto la passione verso il proprio lavoro, faccia ovunque nel mondo la reale differenza. Cuenca è già molto ricca di suo, ma grazie a questa ulteriore apertura conferma e ribadisce la sua leadership di capitale culturale dell’Ecuador.