Non si può indossare un cappello Panama senza sapere che con Panama non ha nulla a che fare, se non per coincidenze e marketing. Questo sombrero infatti è nato in Ecuador. Quindi diamo all’Ecuador cosa gli appartiene e raccontiamone la storia grazie ad Alicia Ortega, terza generazione dell’omonima famosa azienda di Cuenca, quella che oltre agli altri, approvvigiona da sempre il marchio Borsalino nel mondo.
È curioso scoprire che gli indigeni pre ispanici già dal ‘600 indossavano questo cappello e che gli spagnoli, quando arrivano in Ecuador attorno al 1500, furono entusiasti nel notarne la compattezza, serrata al punto da trattenere persino l’acqua. Da qui, l’inizio dell’esportazione in Europa di modello e stile del Paja Toquilla (nome locale), che con il passare degli anni lo renderanno universale.
Ma per affermarne la notorietà in terra panamense ci furono diverse svolte. La prima fu quando, per evitare il sole cocente, venne utilizzato dalle migliaia di lavoratori che costruirono il Canale di Panama e, soprattutto, quando in visita per la festa di inaugurazione arrivò l’ex presidente americano Theodore Roosevelt che ne indossò uno, apparendo su tutte le fotografie dell’epoca e riportandolo poi in terra americana lanciando una sorta di moda.
La seconda fu perché un ex Presidente ecuadoriano le cui famiglie producevano questo sombrero, Eloy Alfaro, liberale e contrario ai conservatori, esiliò per lungo tempo proprio in Panama facilitandone l’esportazione dall’Ecuador e aprendo per sempre una strada al marchio Panama Hat. Un mix esplosivo di situazioni dalle quali gli ecuadoriani, pur avendo in questa produzione una valida voce attiva di bilancio, non sono mai più riusciti a tornare indietro lasciandoselo “scippare da Panama”. Forse per sempre.