Qualche settimana fa, mi è tornato alla mente uno dei miei film preferiti, “La vita è bella”, con il quale Benigni nel 1998 si portò a casa ben tre Oscar.
Ho deciso quindi di fare un giro per le location dove è stato girato e non vedo l’ora di condividerle con voi.
Molti pensano che per rivivere i posti dove l’insaziabile romantico Guido Orefice (Roberto Benigni) conquista la sua principessa Dora (Nicoletta Braschi) basti recarsi ad Arezzo. Non è del tutto vero
Continuate a leggere per scoprire quali scene sono state girate ad Arezzo e quali no.
SCENE GIRATE AD AREZZO
• Le indimenticabili sfrecciate in bicicletta per la città passano per la suggestiva Piazza Grande, che sfoggia in tutto il suo splendore il Palazzo della Fraternità dei Laici.
Piazza Grande accompagna i nostri attori in molte altre scene del film, tra cui quella in cui Guido si nasconde dietro l’amico per evitare di essere visto dal Ragioniere.
Ed è proprio in una delle stradine adiacenti la Piazza che Guido grida con il suo inconfondibile accento toscano “Maria, la chiave!” e si fa inviare “dal cielo” la chiave del cuore di una Dora dagli occhi increduli.
• Le scalinate sulle quali Guido allunga un costosissimo “tappeto” di seta rossa per non fare bagnare i piedi a Dora sono quelle del maestoso Duomo di Arezzo (Cattedrale di San Donato), di cui si intravede nella pioggia il portale laterale.
Con un po’ d’immaginazione, il tappeto finirà ai portici delle Logge del Vasari (in realtà a qualche centinaio di metri di distanza).
• All’entrata del Caffè dei Costanti, il piccolo Giosuè legge il cartello “Vietato l’ingresso agli ebrei e ai cani”. Questo bar storico (http://www.caffedeicostanti.it) aprì le sue porte in Piazza San Francesco nel 1804 e dal 1997 offre ai suoi clienti la coppa gelato speciale “La vita è bella”.
• Che aula era quella in cui Guido si improvvisa ispettore scolastico e presiede un’insolita conferenza sulle leggi razziali? Non era un’aula, bensì la palestra della Scuola Elementare Gamurrini (avete notato gli attrezzi alle pareti?), decorata con slogan fascisti e testone mussoliniano. Le piccole comparse erano proprio gli alunni dell’anno scolastico 1996-97, trasportati indietro nel tempo all’epoca di trecce, brillantina e colletti inamidati.
SCENE NON GIRATE AD AREZZO
• La scena iniziale è stata girata nelle colline intorno a Castiglion Fiorentino, cittadina natale del regista scelta per la memorabile scena in cui Guido, in una macchina senza freni e coperta di frasche raccolte in un fuoripista, viene scambiato per re Vittorio Emanuele III.
• Il palazzo sullo sfondo nella scena in cui Guido riaccompagna Dora a casa dopo il loro primo “appuntamento” romantico sotto la pioggia e per le strade della città aretina, è in realtà Villa Masini a Montevarchi (in via del Pestello 22-24), a quasi 40 km da Arezzo.
• Il teatro in cui Guido è più interessato a stregare la sua principessa che all’opera di Offenbach, Barcarolle des Contes d’Hoffmann, è il teatro Signorelli nell’omonima piazza a Cortona, a circa 20 Km a sud di Arezzo.
• Gli umori si scuriscono quando Guido e la sua familgia vengono deportati in “Germania”. In realtà, la produzione è rimasta in Italia. Il campo di concentramento fu costruito per le riprese nel sito di una vecchia fabbrica abbandonata, a un passo dalle Cascate delle Marmore, sulle colline di Terni.
Il complesso è poi stato trasformato da Benigni in quello che oggi è conosciuto come Studio Cinematografico di Papigno, dove nel 2002 è stato costruito il Paese dei Balocchi per le riprese del film “Pinocchio”.
• La scena della deportazione, in cui Dora obbliga gli ufficiali a farla salire sul treno che porterà lei e la sua famiglia al campo di concentramento, è stata girata alla stazione di Ronciglione, in provincia di Viterbo.