Quando un’intera vallata insegue il desiderio di essere accogliente e di proporre agli amanti dello sci un diverso modo di trascorrere le giornate sulla neve, nasce un luogo dal nome nuovo, “Area vacanza sci & malghe Rio Pusteria”.
Siamo in Alto Adige alla confluenza tra Valle Isarco e Valle Pusteria e l’area di malghe, da sempre concepite per l’alpeggio estivo del bestiame da latte per la produzione casearia, è diventata il nuovo eden degli sciatori, soprattutto di quelli che amano la quiete. Sembrerebbe un controsenso descrivere la stagione sciistica con aggettivi quali pace e ordine, ma questa gente di montagna è stata in gamba a diversificare nello stile, non solo nella proposta.
Queste terre di passaggi secolari e di scambi della tradizione, riassunti oggi in 44 km utilizzati come piste da discesa, sono rifiorite di nuove identità e i panorami di oltre 500 diverse vette hanno messo in luce dei tesori eccezionali, decine di piccole baite una diversa dall’altra, tutte con la stessa calda atmosfera di pace, dove l’ottima cucina vede il tipico background tirolese incontrare l’allure italiano.
Non importa se le baite si trovano a metà della pista, oppure all’inizio o al fondo della seggiovia, la giusta ricompensa dopo una mattinata o un’intera giornata di sport, in fondo lo scopo recondito della gita, è diventata la sosta golosa. Ed ogni baita si è specializzata in alcuni piatti.
La Anratterhütte per la selvaggina, la Pichlerhütte per i Tirtlan ripieni di ricotta e spinaci, la Gitschhütte perché oltre a mangiare bene c’è sempre molta allegria, la Nesselhütte per gli strudel di cui rimpinzarsi nella terrazza soleggiata.
E poi ci sono anche quelle malghe, Rastner, Roner, Starkenfeld e Kreuzwiesendove, dove non si arriva con gli impianti di risalita, ma soltanto facendo sci da fondo o escursioni pedonali. Ed è nutile raccontarvi le delizie dei loro prodotti genuini, in particolare lo yogurt e il burro fatti con attenta dedizione anche da giovani malgari.
Manca ancora il gioiello dei gioielli, l’insediamento storico di Malga Fane in fondo alla valle a 1700 metri raggiungibile a piedi con le racchette da neve e dotato di pista da slittino, un idilliaco villaggio alpino in cui il tempo certamente si è fermato e il cui testimone di genuinità è diventato il formaggio Valler Gold che rammenta l’autenticità dei cibi dei nostri nonni.
Tutto intorno, imprestati agli amanti degli sport invernali, case di sassi e legno, fienili, una chiesetta e nient’altro che immacolati pascoli innevati.