La primavera, forte dei primi raggi di sole e delle foglie nuove che vibrano al vento, dopo il lungo intorpidimento invernale, risveglia in tutti la voglia di stare all’aperto. C’è una breve, ma straordinaria crociera da fare nei mesi primaverili dopo essersi imbarcati a Gorino in provincia di Ferrara, perfetta per trascorrere una bella giornata navigando il Delta del Po e visitare quest’area binomio ideale di acqua e terra.
Sono soltanto una manciata di ore di navigazione, intense pur nella loro brevità, come accade quando prende il largo su un’imbarcazione di amici cari. È questa la sensazione che si ha salendo a bordo della motonave Principessa (anche accessibile ai portatori di handicap), perché vi si trova impegnata un’intera famiglia di esperti lavoratori. C’è chi si prodiga in cucina, nella preparazione dell’ottimo pranzo a base di pesce, piatti che non lasceranno nessun commensale con la fame, c’è chi si affanna nel tenere ordinata la cambusa e chi invece si destreggia abilmente al timone dirigendo la prua, prima verso la laguna di acqua dolce e poi verso il mare.
Partendo da Gorino, si navigherà lungo la foce dei rami più meridionali del Delta, in particolare il Po di Goro, sino all’Isola dell’Amore. Un territorio in continua evoluzione, dove la presenza dell’uomo è testimoniata dal Faro novecentesco e da manufatti abbandonati come la Lanterna Vecchia o il magazzino del riso, ma anche dalle innumerevoli strutture per la pesca che restano la risorsa economica principale dell’area. Durante il percorso si costeggiano la Riserva Statale della Sacca di Goro e anche l’Isola dei Gabbiani e del Bacucco, delicati ecosistemi dove trovano rifugio numerose specie di uccelli acquatici.
Un ambiente di rara bellezza lungo le lingue di terra e gli scanni della pineta dove si incontra una natura sconosciuta ai più fatta di dune sabbiose, alti canneti, pini domestici e marittimi, alla ricerca della migliore postazione per avvistare i bellissimi uccelli acquatici che abitano queste terre lontane dall’uomo. Si naviga con il sottofondo del rollio, insieme agli aironi bianchi e ai cenerini, alle garzette e ai cormorani, agli svassi e alle beccacce di mare che ci seguono veloci. E si scende al Faro di Goro per una salutare passeggiata prima di riprendere il percorso fluviale fino al punto esatto dove l’acqua salata del mare incontra quella del grande fiume Po.