Non occorrono che pochi secondi per capire che lì si mangerà bene. Ti accoglie un delizioso profumo di brace. E ti soddisfa subito anche gli occhi quei piccoli cicchetti che vanno tanto per la maggiore a Venezia, ma che ritrovi in tutto il Veneto, e che aiutano se sei particolarmente affamato e non hai nemmeno la pazienza di attendere mentre ti cucinano quanto ordinerai.
Siamo a San Donà Del Piave in provincia di Venezia sull’argine del fiume e l’Osteria Pavan è vivacizzata dai classici rumori di campagna, un cane che abbaia in lontananza, qualche uccellino che canta, lo starnazzare di alcune oche nell’acqua poco lontana. Dopo che ci sediamo e ordiniamo il bere, a prendere le ordinazioni del cibo vediamo comparire davanti a noi direttamente Egidio, il cuoco proprietario. Che esce dalla cucina per tutti i commensali e spiega cosa ha in più fuori dal ricco menu. Soprattutto ama raccontare come sono fatti quei suoi piatti che di lì a poco gusterete.
L’attesa è comunque poca, e pare ancora meno perché come benvenuto Egidio vi manderà in tavola qualcosina. A noi è arrivata una terrina di ottimo paté di fegato di pollo. Superlativo. Poi abbiamo ordinato qualche cicchetto, come appunto si chiamano qua i ferma stomaco, scelti direttamente al banco, qualche pesciolino fritti, seppie e acciughe, ed un piattino di pancetta fatta in casa. Ottimi e freschi e stuzzicanti.
I primi vengono serviti direttamente dentro delle piccole casseruole di rame, dove il cibo è stato portato a cottura. In tal modo se si vuole, diventa facile condividere con gli altri commensali e gustare più di un sapore. Non si possono trovare pecche, né per le tagliatelle fatte in casa al sugo di Pugnochiuso, tantomeno per il risotto ai fegatini, che era decisamente appetitoso.
Anche i secondi erano invitanti, in particolare quelle costicine di maialetto allo spiedo di cui abbiamo colto il profumo entrando, ma visto che le razioni non erano striminzite siamo sazi e preferiamo dare forfait e passare ai dolci ordinando una Diplomatica, un dolce difficile da trovare rigorosamente fatto in casa.
Ovviamente ci è restata la voglia di assaporare la carne alla brace, ma sarà per una prossima volta. Perché di questo siamo certi. Torneremo. E il nostro stomaco sa che non è una minaccia, ma una promessa gradita.