I cinque sensi di Torino
L’itinerario dell’universitario in una delle città più misteriose d’Italia
Un week end a Torino e verrà la voglia di ritornarci. Si tratta di uno dei maggiori centri universitari, culturali e scientifici d’Italia che non batte nessun’altra città in quanto ad arte, grazie anche all’influenza Futurista avvenuta nei primi del novecento.
Tante, indistinguibili e spettacolari le caratteristiche che cadono al primo colpo d’occhio. All’ingresso sud della città la scultura di Giò Pomodoro da il suo benvenuto. Nella parte nord – ovest le Alpi sembrano abbracciarla e proteggerla. Le costruzioni più alte, appartenenti alle più note industrie italiane, mostrano la loro imponenza per voler far intendere l’importanza del contesto. Qualche attimo di disorientamento e si ritorna alla realtà pensando alla prestigiosità della città che, già dai tempi più remoti, ha dato le origini a grandi personalità.
Grazie al Club Torino Week end (una formula che prevede due pernottamenti con colazione in hotel in camera doppia venerdì-sabato o sabato domenica, una Torino Card 48 ore e un simpatico omaggio a tariffe irrisorie) si possono trascorrere due giorni nel capoluogo piemontese in tutta tranquillità.Prima di immettersi nella città prezioso un consiglio: per gustarsela e viverla in così poco tempo bisogna lasciarsi abbandonare al dono della vista, sviluppare l’olfatto, allietare il gusto, acutizzare l’udito e sensibilizzare il tatto.
Vista per cattulare l’avanguardia della citta’
Torino stupisce sin dall’inizio. Dalla Basilica del Superga fino al Palazzo Reale si respira ancora l’aria di corte. L’ottocentesca Mole Antonelliana rappresenta il simbolo incontrastato della città. Grande interesse desta il Museo Nazionale del Cinema e il Museo Egizio. La particolarità di questa città è data anche dai suoi portici che si diramano per ben 16 chilometri e cercano di proteggerti soprattutto in caso di pioggia.
Un’altra caratteristica sono gli esclusivi viali alberati che ricordano i boulevards parigini. Una cosa è sicura: non c’è pericolo di perdersi grazie alle sue vie perpendicolari e parallele.
Torino non è solo sinonimo di classe ed eleganza ma anche di avanguardia. E’ da qui che è partita la prima chiamata UMTS ed è nato il formato mp3 con la diffusione della musica in digitale. Ultimamente il Politecnico di Torino, con la collaborazione del Ministero dell’Università e della Ricerca, sta dirigendo il progetto Torino Wireless per facilitare la connessione ad Internet anche nei luoghi più impensabili.
Le strutture dell’università torinese sono tra le più moderne d’Italia. Le sale studio a disposizione delle facoltà sono predisposte per ogni tipo d’esigenza. Sembra di essere in una piccola Oxford dove padroneggiano economia e tecnologia.
L’ambiente universitario è già in fermento per l’ESOF 2010, il meeting europeo dedicato alla ricerca e all’innovazione scientifica, che vedrà coinvolti scienziati, insegnanti, operatori dei mezzi di comunicazione, politici, esponenti del mondo industriale e dell’opinione pubblica. Un’occasione di incontro unica in Europa, per presentare e discutere le frontiere della ricerca scientifica e tecnologica, la relazione tra scienza e società e le politiche a sostegno della ricerca scientifica; particolare attenzione è riservata alle opportunità per i giovani ricercatori europei.
L’innovazione non arresta la sua corsa neanche d’estate. Grazie al Torino World Design, una scuola estiva internazionale di design, un gruppo selezionato di giovani universitari progettisti di diversa nazionalità, lavorerà intensamente per una settimana su temi indicati dalla committenza locale e preparati da un lavoro di meta-progettazione svolto da un team di ricercatori di diverse scuole di design italiane. Di sicuro sarà un successo.
Olfatto per entrare in andoti e leggende
L’aria che si respira a Torino non è delle più pulite ma sembra non essere un problema per nessuno. Gli odori enogastronomici che questa città sa donare risaltano in ogni dove. Dalle strade si sente la croccantezza e la friabilità dei celebri grissini e nei bar, tra un caffè e l’altro, si possono percepire le note inconfondibili di gianduiotto.
Tutto crea magia e la si coglie nell’aria. Piccola curiosità: secondo la tradizione esoterica, la città, sarebbe anche uno dei tre vertici del triangolo della magia bianca e della magia nera.
Gusto per conoscere le bonta piemontese
L’alto numero di ristoranti etnici non fa dimenticare che ci troviamo nella terra dello slow food. Dopo due giorni a Torino il giro vita ne subirà le conseguenze. Troppe sfiziosità sono nate qui e devono assolutamente essere gustate prima di andar via: dal cioccolato al tramezzino, dal gelato al Vermouth fino alla Bicerin (una bevanda a base di cioccolato, caffè e panna).
Una cena al “Ristorante del Cambio” è quasi d’obbligo, non solo per la cucina, ma anche per il valore storico. Potrete vantarvi di aver mangiato negli stessi luoghi in cui gustarono piatti prelibati il conte Cavour e Giacomo Casanova.
Udito per entrare nella movida torinese
L’aurea dei torinesi sembra essere contraddistinta da un velo di nostalgia verso un qualcosa o un qualcuno che ancora non ha fatto visita. Poco importa, anche perché quando si tratta di divertirsi, sono i primi a farlo.
Nei week end i locali del luogo offrono il meglio. La domenica estiva dei giovani universitari si gusta, in tutti i sensi, al “Cacao”. Si tratta di una bellissima discoteca ad anfiteatro immersa nel verde del Parco Valentino. Per poter entrare bisogna superare una lunga coda all’ingresso, ma ne vale di sicuro la pena.
Da non dimenticare anche il Cafè Blu, nei pressi della zona Docks Dora, per una serata immersa nel live della musica rock e r’n’b.
Tatto per poter fare buoni acquisti
Se si capita di sabato o nella seconda domenica del mese si può visitare o fare acquisti nel Gran Balon, un grande mercato all’aperto che ospita oggetti vintage.
Per chi volesse abbandonarsi allo shopping sfrenato, sotto i portici lungo via Roma, piazza San Carlo, piazza Castello, via Po e piazza Vittorio si trovano negozi e chioschi di ogni tipo e per ogni tasca.
Nel dettaglio: in via Roma, via Lagrange e piazza San Carlo per gli acquisti più chic; in via Po, piazza Vittorio, via Garibaldi e piazza Castello per l’acquisto di un buon libro, di un profumo e di oggettistica cheap. Infine, in via Barbaroux, via San Tommaso e via dei Mercanti per acquistare souvenir enogastronomici.
E infine
Sulla strada del ritorno non rimane che dare spazio al nostro Sesto senso, che sicuramente, accenderà una incontrollabile voglia di ripercorrere chissà per quante volte le vie di questa favolosa città.