Quest’anno la cartolina postale compie ufficiosamente 150 anni, ufficiosamente perché, in realtà, nel 1865, la proposta ad opera del consigliere delle poste prussiano Stephan, decadde a causa dell’affrancatura troppo costosa. La primissima Correspondenz-Karte, un cartoncino color avorio, venne poi emessa dalle Poste Austriache proprio nel mese di ottobre soltanto nel 1869, inventata dal professore Hermann Emmanuel che riprese l’idea. In Italia la prima venne approvata nel 1873. Ed ora, alzi la mano chi ne ha nostalgia, a chi manca spedire/ricevere cartoline, un’abitudine che sta velocemente scomparendo.
Sebbene riconosciamo che il lifting, ottimamente riuscito di una email o di un sms, ha una comodità ed una sua immediatezza, a noi di Dolce Vita Travel Magazine manca sbirciare nella buchetta e trovare quelle immagini colorate (spesso le migliori a disposizione), dell’Italia e del mondo consegnate direttamente a casa dagli operatori delle Poste.
Come genitori ci manca la cara vecchia cartolina postale e non potere più godere di quelle poche righe firmate in originale dai nostri figli che ci salutavano dai luoghi dove si trovavano. La stessa scelta di una cartolina, o di un’altra, dava un’indicazione sul carattere dei nostri ragazzi, i più maturi sceglievano paesaggi e luoghi reali, quelli meno, forse i più sognatori, inviavano immagini di animali o di stilizzati fumetti con parole divertenti già pre-stampate. Oggi, per vedere come sarà la firma dei nostri figli siamo spesso costretti ad attendere un documento ufficiale, Carta d’Identità o Patente che sia.
Ma anche loro, benché non se ne siano nemmeno resi conto (come potrebbero sentire la mancanza di quanto non hanno vissuto?), anche loro dicevamo, pagano il prezzo di un mondo al galoppo. Quanti dell’odierna generazione si divertono, ad esempio, facendo la collezione di francobolli? Quanto tempo ha investito la maggior parte della generazione che oggi è adulta a fare questa raccolta infruttuosa, ma divertente, ispirati a questa pratica proprio dalle cartoline postali?
Sappiamo dell’esistenza di Popcarte, un’applicazione che trasforma le cartoline digitali in vere cartoline cartacee, le stampa e le invia all’indirizzo prescelto, ma ancora è mancata quell’idea eccezionale che, soltanto con un clic, rimetta in circolo davvero l’abitudine di spedire cartoline. Certo, si dice sia meglio procedere verso il nuovo che restare ancorati al vecchio, ma per la stessa emozione che aveva immaginato lo Stephan prussiano, noi un poco ci speriamo. Ci piacerebbe ricevere in posta elettronica dai nostri figli o nipoti, delle cartoline eteree che abbiano lo spazio per qualche riga ed anche quello per la firma. Cartoline in jpg con i loro colorati francobolli digitali e magari i loro meravigliosi contenitori virtuali dove farne collezione. Almeno in questo caso, quella che potremmo definire la primissima “cartolina eterea” non verrà rifiutata da nessuno, perché l’affrancatura costerà poco. O forse, niente.