Ma i mancini hanno un cervello invertito? Su di loro spopolano mille leggende ed affermare semplicemente che il mancinismo è una predisposizione ad usare un lato del corpo piuttosto che l’altro, aiuta a rapportarcisi senza pensare di avere davanti, a seconda, o un genio, o un folle. Ha anche senso dire che il rapporto di proporzione di 1 a 10 non è esatto in quanto fino a qualche anno i mancini venivano corretti e spinti ad usare la mano destra. Ne sono io stessa un esempio perché ho vissuto da destrimane, ma ho scoperto di essere mancina, una scoperta tardiva saltata all’occhio di un istruttore che mi doveva insegnare a sparare al piattello.
Tra i mancini famosi ricordiamo su tutti, l’attuale Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, gli attori Charlie Chaplin, Morgan Freeman, Tom Cruise e Kim Basinger, ma anche il grande Fred Astaire, o il musicista Bon Dylan e Celine Dion. O gli sportivi Diego Armando Maradona, piuttosto che Valentino Rossi e Martina Navratilova.
Ma vediamo con l’aiuto della scienza e di studi e statistiche, cosa è stato dimostrato comporti essere mancini rispetto a non esserlo. È stato accertato, ad esempio, che negli sport individuali come box e tennis, i mancini sono avvantaggiati perché possono sorprendere gli avversari. Ed i mancini sono anche migliori al videogame, più bravi a gestire velocemente gli stimoli che arrivano al cervello. Certamente, imparano a guidare prima, perché un sondaggio racconta che il 57% dei mancini passa il test della patente al primo tentativo rispetto al 47% dei destrimani. Inoltre, statini degli stipendi alla mano, i maschi mancini laureati guadagnano maggiormente dei colleghi destrimani, almeno un 5% in più, ma la cosa non vale per le donne.
E ancora. Vedono meglio sott’acqua, probabilmente per lo sviluppo di alcune aree cerebrali, anche se le ragioni effettive non sono state spiegate, infatti nella penombra degli abissi si orientano facilmente. Hanno anche più memoria, lo stabilisce uno studio della città di Toledo che ha dimostrato che nei mancini è più sviluppato il ponte dei neuroni che unisce i due emisferi del cervello, in quanto l’interazione tra le due aree rafforza la memoria. Restano meno bloccati in fila per via della differente concezione dello spazio che gli permette di andare naturalmente contro corrente, evitandosi per lo più ingorghi. I ricercatori scozzesi hanno infine notato che i mancini si spaventano maggiormente, pare a causa del maggiore uso dell’emisfero destro del cervello che è più specializzato nell’elaborazione visiva e nella percezione delle immagini, nella loro organizzazione spaziale e nell’interpretazione emotiva.