Curioso che ancora nessuno stilista abbia pensato a recuperare il ventaglio facendone un oggetto di tendenza, non solo per le donne, ma altresì per gli uomini. È bello tenerlo con sé, utile per vezzo o rinfrescarsi e potrebbe tornare ad essere anche una sorta di codice per chi ne conoscesse il linguaggio. Così racconta il XIX secolo, si dice infatti svolgesse un ruolo importante nel corteggiamento e seppure le epoche siano cambiate, chissà che in qualche sala da the, all’insaputa di tutti, non venga utilizzato.
La letteratura ci tramanda che i ventagli vennero incisi nel ‘600 da importanti artisti quale era Carracci, nel ‘700 travestiti da ‘carnet de bal’ o a mappe teatriali, fino a diventare indispensabili nell’etichetta di corte o parte del corredo (corbeille de mariage) e simboli per festeggiare eventi singolari.
Evitandone lo sfoggio come accadeva durante le battaglie in Giappone, dove veniva utilizzato come arma da difesa visto che le stecche erano in ferro, ci piace scandagliare proprio quello che si presume fosse il linguaggio segreto di questo elegante accessorio. Quindi, per ogni femme fatale, ma anche per quegli uomini d’antan che volessero interpretarle, basterà imparare questi pochi movimenti leggiadri.
Vorrei parlarvi: appoggiatelo sul cuore guardando chi vi incuriosisce. Non mi dimenticare: chiuso dietro la testa. Quando potrò rivedervi: chiuso, ma appoggiato all’occhio destro. Lasciami perdere: chiuso, ma agitato minacciosamente. Sono già impegnata: sventolare il ventaglio aperto, ma lentamente. Voi mi piacete: chiuderlo e porlo alla persona che si desidera. Vieni a parlarmi: tenerlo aperto nella mano sinistra e sfiorare le punte. Seguimi: tenerlo davanti al viso, ma fermo. Scrivetemi: si picchietta la mano sinistra con il ventaglio.