Ce ne fossero tanti come questo sparuto gruppetto di genovesi che con ingegno, da decenni, esporta un ghiotto prodotto del made in Italy in giro per il mondo. Esiste quindi il pesto che non sogneresti mai e ha pure un Campionato del Mondo (battuto al Mortaio) ed un suo inno (“Capìo foresto?, Così se fa il pesto!”). Ma andiamo per gradi.
Risalendo le origini di Palatifini, l’Associazione che ha dato i natali all’avventura cultural gastronomica che da alcuni lustri sta “impestando il pianeta” con Genova Pesto World Championship, incontriamo il deus ex machina, nonché Presidente, Roberto Panizza, meglio conosciuto come The King of Pesto (il re del pesto, nda), un marcantonio che a suon di aneddoti sul basilico (avreste mai creduto che una semplice fogliolina potesse diventare così interessante?) sa sedurre come solo un vero affabulatore potrebbe. E, visti i risultati, Palatifini di genovesi DOC, sarà da proteggere anche con la DOP.
Scopriamo quindi un paradosso: il pesto è molto diffuso nel mondo grazie al fatto che non viene abbinato a piatti liguri. Ma quali linguine o trofie al pesto! A Cape Town, in Sudafrica, il chioschetto che sta alla base della famosa Table Mountain, tra le sue leccornìe, propone un gustosissimo succulento panino con questa mitica salsa fredda. Ed è oramai diventata prassi anche l’abitudine tutta scandinava di domandare con quale condimento si preferisca condire l’hot dog, tra maionese, ketchup e pesto, appunto. Se poi torniamo oltre Oceano, in particolare nella Grande Mela, gli chef newyorchesi al posto delle classica pasta lunga propongono i fusilli, mentre lasagne e pizza al pesto oramai sono diventati la norma in ogni Continente. Non solo: in Messico, a San Miguel de Allende, uno dei più famosi Pueblos Magicos anche Patrimonio Unesco, un banchetto su due ruote tra i gusti del 2017 ha lanciato addirittura il gelato al pesto ed i turisti lo preferiscono tra quelli che apprezzano.
Recentemente, tra i tanti media internazionali, si è interessata al pesto del ‘Re Panizza’ persino la BBC World. Dal 1 giugno infatti, grazie alla collaborazione fra Aeroporto di Genova, Ascom (con Roberto Panizza fra i promotori), ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) e la Fondazione Flying Angels Onlus, il pesto è fra i liquidi consentiti nel bagaglio a mano fino a 500 grammi, una straordinaria iniziativa che fa di questo prodotto il testimonial delle eccellenze enogastronomiche della Liguria, tra l’altro con uno sfondo benefico a favore di bambini gravemente malati. Ovvio che, con tali presupposti, la notizia stia continuando a fare il giro del mondo.
Chiudiamo con lo slogan, ‘Pesto al posto di un pasto’, che bene riassume la nuova degustazione tra 10 differenti qualità che Roberto Panizza sta valutando di lanciare nel ristorante di famiglia Il Genovese, un’idea che, una volta di più, testimonia una passione che lo fa somigliare ad un ipotetico Archimede ‘pestogorico’ a caccia della ricetta perfetta e del Sacro Graal. In realtà, di questo non ci ha parlato, ma non ci stupirebbe se, oltre mortaio e al pestello, individuasse una leggendaria coppa con la quale servire il pesto di casa addirittura agli dei!