«Ce ne sono tanti di fuori percorsi, sia artistici che umani. Come personaggio, è ovvio, ho la fortuna di conoscere tantissime persone e poi è difficile ricordarsi di queste persone che, invece, dal canto loro, rammentano ogni parola e ogni istante trascorso con te.
Una volta, all’inizio della carriera, da inesperto, dicevo subito che non rammentavo, ma vedevo la delusione della gente, li uccidevo, facevano hara kiri in diretta davanti ai miei occhi e così adesso prendo tempo. Oggi, grazie a questa tecnica riesco a farli parlare.
Ricordo, recentemente, un uomo che aveva a fianco una donna. Mi hanno salutato rammentando un concerto e una cena successiva. E io cercavo di scavare nelle sue parole per rintracciare sprazzi di memoria, che, onestamente, quasi sempre riaffiorano. Voglio avere e dare questa chance. I loro volti mi dicevano qualcosa, ma esattamente cosa ancora non potevo dirlo. A quel punto mi sono buttato e ho detto “Perché vedi, tua moglie…..”.
E lui mi ha gelato rispondendomi perchè non era la moglie, era la figlia.
Purtroppo accade anche questo, per tentare di fare stare bene gli altri, fai errori che poi fanno sentire a disagio te. I giovani in questo sono più diretti, mio figlio Francesco avrebbe detto semplicemente, aiutami perchè incontro tanta gente e non è semplice ricordarsi di tutti i volti…»
Roby Facchinetti