In una tiepida sera sono centinaia le persone d’ogni età con il naso all’insù: la corta via che porta all’ingresso del Duomo, affollata di dehors e vacanzieri, ammutolisce. Esplodono le note ebbre e frementi dell’Inno alla Gioia di Beethoven, l’ultimo movimento di quella sublime Nona Sinfonia che qui è più riconoscibile come inno europeo.
Il cuore di Strasburgo si apre, il quartiere della Piccola Francia respira appena, e a vivere è lei: la Cattedrale di Nôtre-Dame, già pregevolissimo esempio di architettura gotica, stasera sovrasta il suo pubblico non soltanto per i 142 metri di altezza. Lo spettacolo di animazione che la illumina a ritmo, offerto dalla municipalità ai visitatori dell’estate 2007, rapisce e commuove chiunque si trovi a passare nelle vie del centro: il linguaggio universale della musica insegna la storia della costruzione e racconta l’ideale di fratellanza incarnato da questa capitale. La facciata si infuoca sulle melodie degli ottoni, poi il campanile scompare nel buio della notte, e presto ogni luce si spegne. Guidati dagli archi, i fari bianchi ridisegnano i profili di bifore e vetrate, e quando l’orchestra si riunisce in crescendo il rosone si fa blu, e via un flusso dirompente di suoni e colori: mai come in questo momento ciascuno si è trovato tanto solo davanti all’immensità divina dell’arte.
E pensare che la Cattedrale di Strasburgo è dotata di un’imponenza esemplare, che già basta a incantare lo spettatore: prima che si arrivi a scorgerla – ingombrante – fra le costruzioni tipiche alsaziane del quartiere della Petite France, la si vede distintamente, soltanto lei, il profilo stagliato contro il cielo, provenendo da nord, a oltre dieci chilometri dalla città. Bussola, calamita, bandiera di questa zona di confine.
Non soltanto per il suo simbolo monumentale, tuttavia, Strasburgo merita una visita. La “città delle strade”, come recita il nome di provenienza latina, si apprezza e si ricorda in realtà soprattutto per i ponti e i canali, vie d’acqua create dalle cinque ramificazioni del fiume Ill, affluente del Reno, che caratterizzano il pittoresco centro storico. Capoluogo dell’Alsazia, regione ricchissima di quella Francia che sembra Germania, memoria architettonica e sociale di una storia che non conosce confini, Strasburgo è oggi una moderna capitale europea che ha saputo fondare sulle differenze e sulla multiculturalità le basi ideologiche dell’Unione: città universitaria, non giovane ma aperta ai giovani per vivacità culturale; città politica e amministrativa, sede del Consiglio d’Europa, della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e del Parlamento Europeo; città mercantile, dove le eleganti vie dello shopping ancora testimoniano l’antica vocazione commerciale. Non sorprendetevi se i tetti francesi ricchi di abbaini e camini coprono facciate con travature a vista tipiche dell’influenza germanica; e nemmeno se vi serviranno a colazione i pasticcini viennesi insieme al croissant au beurre, e a cena salsicce con i crauti accompagnate da vino rosé. Terra di grandi etichette, l’Alsazia è Beaujolais e Gewürztraminer, Francia e Germania.
Passeggiare per le vie della Petite France, la sera, non solo d’estate, è riscoprire la magia di Venezia in uno scenario completamente diverso: le costruzioni alsaziane parlano di antiche città medievali, le pareti irregolari, il legno e i colori raccontano di artigiani e identità remote, il silenzio dei canali senza traffico invita alla contemplazione… fino a quando un paio di guardiani ferma il flusso del passeggio, con una catena chiude l’accesso al ponte levatoio per consentire il passaggio di un bateau mouche: qui è ancora l’acqua la strada con diritto di precedenza, anche se percorsa soltanto da turisti. La chiatta scorre lenta, i passanti non hanno fretta, c’è il tempo di lasciarsi coinvolgere da queste pacifiche suggestioni prima che il ponte ricongiunga la via pedonale.
Temete la noia? Pensate che già vi mancano il caos cittadino, la vita notturna, la folla e la follia della metropoli? Niente paura: Strasburgo è ricca di proposte, in ogni stagione. Nel quartiere della Petite France non mancano ristoranti e locali per tutte le tasche, e poco fuori da questo incantato centro storico, il primo complesso urbano ad aver ricevuto nel 1988 il riconoscimento dell’Unesco quale Patrimonio dell’Umanità, vive una città come tante altre, dove sfrecciano modernissimi tram e di giorno il viavai della gente non conosce sosta. Tuttavia la rarità, inutile dirlo, è dentro questo scrigno senza tempo.
Ecco un paio di motivi per organizzare presto il vostro viaggio: se siete tipi da last minute, e avete sempre la valigia pronta, segnate in agenda Musica 2007, festival internazionale di suoni contemporanei, che si terrà dal 26 settembre al 14 ottobre prossimi; per un pieno di emozioni il consiglio è trascorrere le Feste a Strasburgo, a rivivere il mercato natalizio intorno alla Cattedrale che affonda le sue origini addirittura nel 1570, a partire dal 24 novembre al 31 dicembre, tutti i giorni dalle 10 alle 20 (venerdì e sabato fino alle 21).