Incontrando le frotte di golfisti nordici che durante i mesi più freddi “migrano” a sud verso la Spagna, il Nordafrica ed i nostri campi del meridione, mi sono chiesto spesso in quale tipo di natura ed in quali condizioni climatiche questi gentili signori praticassero abitualmente il nostro gioco preferito. A dare soddisfazione alle mie curiosità è intervenuta Hapimag, la società svizzera che da oltre 40 anni gestisce per conto dei soci e delle loro famiglie, ben 57 residenze di vacanza in 18 paesi tra Europa, Africa e Stati Uniti. Cosa lega Hapimag al golf lo spiego subito.
Particolarmente sensibile alle esigenze dei propri soci golfisti Hapimag ha fondato per loro un club con ben 40.000 membri, probabilmente il più consistente d’Europa, offrendo così ai propri iscritti la possibilità non solo di trascorrere le vacanze nella residenza preferita, ma anche di usufruire di speciali condizioni d’accesso ai golf club della zona prescelta.
Interessato a conoscere questo metodo di organizzazione delle vacanze eccomi imbarcato, sacca al seguito, su un volo Lufthansa destinato all’aeroporto svedese di Goteborg. Da qui proseguirò verso est in direzione Hok-Smaland fino alle rive del fiume Haran, per raggiungere le residenze Hapimag di Yxenhaga, linde casette in legno arredate con mobili di betulla, in puro stile locale.Mi trovo nella parte sud della Svezia nel centro di una zona ricca di boschi laghi e corsi d’acqua. E’ in questa zona che ha vissuto Astrid Lindgren, creatrice di Pippi Calzelunghe, è tra questi villaggi, boschi e fiumi che la scrittrice ha ambientato le avventure della sua eroina.
Il circolo che mi attende è il glorioso Hooks Golf Club fondato nel 1941, il cui percorso si allunga nel parco di una villa, edificata come residenza di caccia da una nobile famiglia alla fine del diciottesimo secolo, quando a regnare sulla Svezia era Gustavo III°, morto in conseguenza ad un’attentato subito il 16 marzo del 1792 durante un ballo in maschera alla Royal Opera House di Stoccolma.Varcato l’ingresso dello Hooks si percorre un lungo viale fino alla villa, oggi divenuta un elegante Country Hotel. La corte, antistante l’entrata dell’albergo, è stata trasformata in un ampio putting green. A pochi passi, la rossa lignea Club House con il caratteristico tetto spiovente.
Il green fee richiesto per le 18 buche è di 350 Corone, 37 Euro circa nei giorni feriali e di 390 Corone, 42 Euro circa nei festivi.
La storia del percorso di Hooks risale al 1934, addirittura sette anni prima la fondazione del club, quando un gruppo di appassionati decisero di sviluppare un progetto per la realizzazione delle prime buche. Quasi ricoperto da grandi e frondosi alberi, il championship course par 72 di 6012 metri, è considerato dai golfisti locali una delle mete più affascinanti di Svezia. Affacciato su un verde lago ha ben 11 buche interessate da ostacoli d’acqua. Tra questi faiway sono i richiami delle papere, che nuotano in fila indiana indifferenti alla vanità dei cigni, a fare da colonna sonora alla giornata di golf.
Onorando la tradizione, i fondatori del club non hanno saputo resistere al vezzo, tipico ancora in quegli anni, di assegnare a ciascuna buca un nome ispirato dalle sue caratteristiche o da qualche leggenda locale. Via via che il gioco procede ci si misura tra le altre con la Devil’s elbow, la Tipperary, la White lady e la Hole in the wood.
E’ un campo vario e divertente dove perizia e precisione sono indispensabili. Ai già citati numerosi ostacoli d’acqua, vanno ad aggiugersi le trappole naturali dei bunker realizzati con una finissima sabbia di fiume che si lascia attraversare con facilità dai ferri. Centrare un secondo bunker dopo avere volato il green con un explosion può accadere anche ai giocatori più esperti. Da non sottovalutare inoltre, le chiome degli alti alberi che obbligano il giocatore a cercare traettorie accurate, pena la perdita di colpi per rimettere in fairway le palle nascoste dietro ai grandi tronchi o finite fra le “grinfie” di un ostico rough. Perfettamente rasati i green sono di dimensioni “europee” e di ottima fattura. Trattengono molto bene la palla all’impatto e garantiscono un perfetto rotolamento ricordando i green dei “nostri” migliori campi italiani.
In questo paradiso naturale, che in agosto ha una temperatura media massima di 22 gradi, la mente ritorna ai golfisti nordici che di buon grado, quando la neve ricopre questi boschi odoranti di muschio ed il gelo ghiaccia le limpide verdi acque, scendono a sud verso nuovi profumi di mare e pinete a godere il calore del sole e delle genti meridionali, ma con la consapevolezza che, quando tornerà il sole del Leone e si abbatterà sulle nostre teste, loro potranno puttare con mente lucida e serena nel fresco di queste piante senza dover continuamente detergere il sudore dalla fronte o cambiare il guanto fradicio dopo le prime nove buche.