The Cascais Rally Harley-Davidson® gave fans four days of motorbike shows, rutes of “mariscos”, small stands of traditional food, rock atmosphere, jubilation of gadgets, live music and tickle. Moments during which the 180,000 inhabitants of Cascais welcomed the Harley people with joy, often joining the “motor coach” to take a picture, or a video, to be seen by the youngest grandchildren staying at home.
El Rally de Cascais Harley-Davidson® ofreció a los aficionados cuatro días de desfiles de motos, rutas de mariscos, pequeños puestos de comida tradicional, ambiente rockero, júbilo de gadgets, música en vivo y cosquillas. Momentos en los que los 180.000 habitantes de Cascais acogieron con alegría a la gente de Harley, a menudo uniéndose al “autocar” para tomar una foto, o un vídeo, para ser visto por los nietos más pequeños que se quedaban en casa.
Il Rally di Cascais Harley-Davidson® ha regalato agli appassionati quattro giorni scoppiettanti di show motociclistici, rute di “mariscos”, piccoli stand di cibo della tradizione, atmosfera rock, tripudio di gadget, musica live e solleone. Momenti durante i quali i 180 mila abitanti di Cascais hanno accolto il popolo Harley con gioia, unendosi spesso al “carrozzone motoristico” per fare una foto, o un video, da fare vedere ai nipotini più piccoli restati a casa.
Abbiamo seguito il corso del Rio Tinto dalle acque acide colore rosso ferro sferragliando in mezzo alla falda iberica che ha dato vita alla terza miniera più grande di Europa.
Seguimos el curso del Río Tinto con sus aguas ácidas, de color rojo hierro en el medio del acuífero ibérico que dio origen a la tercera mina más grande de Europa.
We followed the course of the Rio Tinto with its acidic, iron-red waters through the Iberian aquifer which gave rise to the third largest mine in Europe.
Cavalcate il mito e vivete lo stile Harley. Uno stile di viaggiare slow drive, dove muscoli, tatuaggi ed anelli al naso non sono un accessorio essenziale. Lo sono invece l’amicizia e la solidarietà tra i riders a ritmo dell’inconfondibile rombo dei bicilindrici a V.
Monta en el mito y experimenta el estilo Harley. Un estilo de viaje lento, donde los músculos, los tatuajes y los anillos de la nariz no son un accesorio esencial. La amistad y la solidaridad entre los pilotos al ritmo del inconfundible rugido del gemelo en V.
Ride the myth and experience the Harley style. A style of travelling slow drive, where muscles, tattoos and nose rings are not an essential accessory. The friendship and solidarity between the riders to the rhythm of the unmistakable roar of the V-twin are.
In viaggio dal Capo spagnolo più ad Occidente fino a Santiago di Compostela. Scopriamo un’area molto poco iberica, dove è la natura poderosa a sorprenderci con le sue baiette isolate, le sue scogliere di roccia a picco sull’acqua, le spiagge lagunari che si inseriscono tra i paesini marittimi di casette ordinate ed i mini villaggi celtici ricchi di misticismo, in cui lampioncini, archi, piccoli balconi ricamati e parapetti impreziositi attirano gli sguardi ogni poche decine di metri. E al di là del proprio credo, la capitale della Galizia merita comunque una visita accurata perché è piacevole passeggiare tra strette viuzze che trasudano fascino architettonico e ripide scalinate ornate di fontane.
Su un veliero della Star Clippers inizia il sogno. A vele issate tra le più esclusive isole dei Caraibi l’emozione si somma alla musica Conquest of Paradise di Vangelis. E via via che il sole si profila lontano all’orizzonte pronto a tuffarsi in acqua, gli ospiti in arrivo da ogni parte del mondo si conoscono già tutti.
Decine di interessanti proposte ci regalano sguardi inediti sulle destinazioni, da St Marteen con la divertente frequentatissima Maho Beach, l’elegante Saint-Barthélemy che ha attirato nomi blasonati, il ridente arcipelago gualadupiano di Les Saintes, fino alle nazioni insulari Dominica, Antigua e Barbuda e St Kitts& Nevis, cornici di spiagge coralline o vulcaniche, di sabbie borotalco o nere, anche loro nello stesso fantastico mare tra il verde e l’azzurro, tra il blu petrolio e il bianco trasparente. Acque solcate dalla magnificenza di questo veliero che non conosce la stanchezza di nessun tempo.
Vale visitare con uno sguardo sempre attento alla sostenibilità. Anche riguardo al cibo questa è una delle aree più fertili d’Europa e ospita numerosi piccoli produttori di eccellenze gastronomiche e mercati di allevatori e contadini, non a caso le carni di agnello, cervo e oca, o i frutti di mare del luogo sono molto pregiati e li potrete gustare non soltanto nei ristoranti, ma nei tanti bistrot, bar e caffetterie di Malmö, la cittadina diventata non a caso l’emblema del trait d’union tra due nazioni che si guardano sullo stretto di Öresund.
Questa volta, noi di Dolce Vita Travel Magazine faremo due eccezioni.
La prima è quella di dedicare il viaggio del mese ad un reality, stando vicino a Rai2 e al suo seguitissimo “Pechino Express 2018″, l’edizione che quest’anno sta attraversando tutto il Continente africano. Seguiamo il loro itinerario partito dalla marocchina Tangeri e che terminerà nella sudafricana Cape Town, entrando nei dettagli grazie alla televisione tutti i giovedì sera alle ore 21,00.
La seconda eccezione sarà quella di schierarci apertamente per una coppia.
Ci scusino i lettori, e non ce ne vogliano gli altri concorrenti, ma noi tifiamo apertamente per Maria Teresa Ruta e Patrizia Rossetti! Ossia due Donne Vintage che, dopo appena tre puntate, stanno facendo dire a gran voce a tanti del popolo del web,
“NON TOCCATECI LE SIGNORE DELLA TV”.
A Maria Teresa e Patrizia, quindi, arrivi il nostro migliore augurio: “In bocca al leone africano!”.
Ma anche un’affascinante terra coloniale fondata dagli spagnoli nel 1531, Patrimonio dell’umanità dall’Unesco dal 1987, i cui ori e stucchi sfavillano ogni tre per due e i cui balconi in ferro battuto, sapientemente forgiati sotto le martellate dei maestri fabbri, vi terranno a naso all’insù. Senza considerare il suo famoso mole poblano, una salsa a base di cioccolato e svariate decine di spezie, un gusto unico difficile da scordare, ed impossibile da ritrovare in altri luoghi del mondo. Puebla è come una inesauribile ricetta magica.
Per i numeri ricorda le grandi megalopoli, ma per stile Città del Messico riesce sempre a stupire anche grazie alla più grande ambasciatrice di questa parte di mondo, Frida Kahlo che, meglio di chiunque, ne ha interpretato la messicanità. Tante facce, ma un solo popolo festoso di cui imitare le abitudini, per fare un folcloristico pic nic sull’acqua a Xochimilco, oppure per una interessante visita al Museo di Antropologia nel quale davvero capire la Storia di questa nazione.
Scriviamo di una terra genuina ed autentica dove le comunità indigene sono la pietra miliare di tanta bellezza. Perché San Cristobal de las Casas, Chiapas de Corzo, Sinacantan e San Juan de Chomula sono come sospese nei tempi andati e sanno regalare ai viaggiatori emozioni, colori, cibi e sorprese che difficilmente si trovano tutte insieme in altre parti del mondo. Descrivere purtroppo non basta, bisogna esserci. Perché il Chiapas, rispetto alle esperienze vissute, resta un viaggio che lascia senza sufficienti parole.
Il terremoto oramai è alle spalle e girando si apprezza che tutto sia rientrato alla normalità e che quelle poche case danneggiate siano già state messe in sicurezza. Non solo. Questo sconosciuto stato MESSICANO sta sempre più conquistando tutti per la modernità delle sue Gallerie d’arte aperte da francesi e canadesi trasferitisi qui nell’ultimo decennio. E dagli alebrijes, fantasmagoriche creature ispirate al folclore e alla tradizione dell’intaglio dell’albero dell’incenso, si passa alle spiagge di Puerto Escondido, o al grande sito di Monte Alban, che svela i segreti del popolo Zapoteco e Mixteco risalente al 550 A.C.